Un progetto di legge per condannare alla pena di morte chi manifesta contro l’esecutivo. E’ la proposta del governo del Camerun che ha depositato una bozza che ha provocato proteste immediate da parte del Movimento per la rinascita del Camerun, uno dei partiti d’opposizione.

Dalla capitale Yaoundè fanno sapere che l’idea nasce dalla necessità di contrastare i sempre più numerosi atti di terrorismo che, nella maggior parte dei casi, si verificano al confine con la Nigeria, a causa dell’influenza esercitata nella zona dal gruppo fondamentalista islamico di Boko Haram. Il governo ha già denunciato, nelle ultime settimane, numerosi sconfinamenti in territorio camerunense da parte dei guerriglieri guidati da Abubakar Shekau. Da questo, l’idea dell’esecutivo guidato da Philémon Yang di poter condannare a morte chiunque insceni proteste o prenda parte a manifestazioni che provochino disagio alla popolazione.

Secondo il Movimento per la rinascita del Camerun, però, l’obiettivo della proposta di legge è quello di frenare i moti di piazza antigovernativi che, come successo in Burkina Faso, rischiano di portare alla caduta del governo. A sostegno della loro tesi, i membri del partito d’opposizione spiegano che nel testo della bozza è specificato che la pena capitale si estende non solo a chi compia atti di terrorismo, ma anche a chi vuole “perturbare il normale funzionamento dei servizi pubblici e la prestazione di servizi essenziali alla popolazione”. Una descrizione che poco ha a che fare con le azioni di Boko Haram.

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