Dal 28 al 30 novembre si è tenuta a Lima la decima edizione della Coy – Conference of Youth, che ha riunito centinaia di giovani provenienti da tutto il mondo e accomunati dal medesimo desiderio: lotta ai cambiamenti climatici e maggiore spazio per le nuove generazioni nelle decisioni politiche. Tale evento è organizzato ogni anno da Youngo, constituency presso la Convenzione Quadro sui Cambianti Climatici (Unfccc) che comprende in sé Ong giovanili di tutto il mondo, ammesse in tal modo a partecipare in veste di osservatori alle varie sessioni della Convenzione. Tale importante appuntamento si è presentato anche quest’anno come preludio giovanile alla Cop – Conference of Parties, che vede riuniti i 196 Paesi che hanno aderito all’Unfccc e alla quale alcuni giovani delegati avranno la possibilità di prendere parte.

climate

Per la prima volta nella sua storia, la Coy si è posta l’obiettivo di redigere una dichiarazione finale che racchiudesse le istanze dei partecipanti, come esortazione ad un fruttuoso esito delle successive negoziazioni ufficiali. Durante i tre giorni di Conferenza, le attività portate avanti sono state varie e numerose: da workshop organizzati dagli attivisti stessi a gruppi di lavoro incentrati su specifiche tematiche, per terminare con iniziative culturali a fine giornata. Quest’anno in particolare, complice la sede dell’evento, notevole rilievo è stato dato alle minoranze culturali del Sud America, troppo spesso dimenticate ma detentrici di una saggezza secolare cruciale per una corretta gestione delle risorse, il cui sfruttamento indiscriminato si riflette in maniera immediata sulle popolazioni stesse.

I giovani attivisti si sono dimostrati tutt’altro che astratti sognatori, contrariamente all’immaginario comune, ma hanno saputo lavorare con metodo ed impegno nell’elaborazione di obiettivi ambiziosi per fronteggiare e superare le attuali sfide ambientali. Tra le varie proposte in particolare spiccano quelle relative al Diritto dell’Ambiente e all’Equità intergenerazionale, della quale Italian Climate Network si occupa da tempo. In quanto delegata dell’Associazione, ho potuto partecipare al working group apposito, presentando i risultati della “Youth Declaration on Intergenerational Equity” redatta nell’ambito del Think-Tank organizzato da Icn e conclusosi nell’ottobre scorso.

Dai lavori è emersa una proposta molto ambiziosa: si chiede infatti che venga istituita un’apposita Corte Internazionale capace di giudicare sui crimini ambientali e che alle generazioni future siano accordate medesime, se non migliori, condizioni di vita e di tutela rispetto a quelle di cui noi ora godiamo. Per raggiungere quest’ultimo obiettivo è necessario che nelle decisioni politiche sia preso in considerazione un tasso sociale di sconto pari a zero, in modo che il rapporto tra costi e benefici di interventi futuri sia equivalente a quello attuale e sia in tal modo conveniente porre in essere investimenti a lungo termine.

La Coy ha rappresentato un’occasione di approfondimento e consapevolezza, ma soprattutto un esercizio in preparazione della Cop20 di Lima, i cui lavori sono iniziati ieri nella capitale peruviana e proseguiranno fino al 12 dicembre. Sarà questa un’occasione imprescindibile per i giovani di farsi ascoltare e trovare l’appoggio dei delegati affinché le loro richieste siano inserite nel documento finale, punto di partenza per il tanto atteso accordo di Parigi, che vedrà la luce alla COP21 del prossimo dicembre per subentrare al Protocollo di Kyoto a partire dal 2020.

È giunto il momento che le nuove generazioni ottengano l’attenzione che meritano: l’entusiasmo e la preparazione non mancano ed i giovani delegati sono pronti a combattere per i diritti propri e degli uomini che verranno.

di Francesca Mingrone (delegata giovane di Italian Climate Network presente alla COP20 di Lima)

Articolo Precedente

Ilva: dal rischio cancerogeno al rischio genotossico

next
Articolo Successivo

Cremona, “cambio classificazione. Con Sblocca Italia inceneritore continuerà a bruciare”

next