Almeno 36 persone sono state uccise nella notte di lunedì in un attacco rivendicato dagli estremisti islamici somali di al-Shabaab, nel nord del Paese. Secondo una prima ricostruzione, alcuni uomini armati hanno attaccato, verso l’una (ora locale), una cava nella contea di Mandera, nel nord-est del Paese, prendendo di sorpresa gli operai che stavano dormendo. I musulmani sono stati risparmiati, ma gli altri sono stati uccisi con un colpo alla testa o decapitati. L’attacco è stato comunicato dalla Croce Rossa e confermato dalla polizia locale: i miliziani ne hanno ammesso la responsabilità e hanno annunciato nuovi attentati. Soltanto poche ore prima si era verificato un altro agguato, a Wajir, sempre nel Nord, vicino al confine con la Somalia, che aveva causato un morto e 12 feriti in un bar.

Il comandante degli agenti della contea di Mandera ha confermato che l’attacco è stato simile a quello messo a segno il 22 novembre scorso, quando nella stessa zona, i militanti di al-Shabaab avevano sequestrato un autobus e ucciso 28 persone, tutti i passeggeri che non erano in grado di leggere versetti del Corano. Le forze di sicurezza keniote avevano inseguito gli aggressori oltre confine, uccidendo più di 100 militanti del gruppo islamista. Dalla loro stazione radio in Somalia, gli estremisti avevano spiegato che si trattava di una vendetta per i raid compiuti dalle forze di sicurezza del Kenya, con l’appoggio americano, in quattro moschee di Mombasa.

“Non abbiamo ancora stabilito il motivo dietro l’ultimo agguato”, ha detto il comandante. Le indagini hanno rivelato che gli operai, tutti uomini, sono stati uccisi dopo un’imboscata. “Le vittime sono state allineate a terra, prima di essere colpite con arma da fuoco da distanza ravvicinata. Quattro corpi erano decapitati, mentre altri avevano ferite da proiettili alla testa e al petto – ha raccontato un residente – Tutte le vittime – ha aggiunto – erano persone non del posto che lavoravano in un cantiere locale”.

Dal 2011, questo è l’ennesimo attacco subito dal Kenya da parte di al-Shabaab. Il più violento è stato sicuramente quello allo “Shopping Centre” di Nairobi del 22 settembre del 2013, quando un commando estremisti somali, con l’aiuto di Al-Qaeda, fece irruzione nel centro commerciale della capitale uccidendo 68 persone e ferendone 175. I miliziani hanno subito un duro colpo lo scorso 5 settembre, quando un raid americano nel sud della Somalia uccise il leader storico del gruppo, Ahmed Abdi Godane. 

 

 

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