“Non chiamatelo direttorio: è il M5s del futuro”. Così il capogruppo 5 Stelle Andrea Cecconi commenta il risultato del voto sui vice designati da Beppe Grillo (Alessandro Di Battista, Luigi Di Maio, Roberto Fico, Carla Ruocco e Carlo Sibilia). Lo fa al termine di una lunga assemblea serale dei deputati alla Camera, a Roma. La discussione tra i parlamentari dura cinque ore ed è animata anche dalle recenti espulsioni di Massimo Artini e Paola Pinna. “E’ una lista bloccata, è vero. Ma – risponde Cecconi alle diverse accuse dei detrattori – è una fase di transizione per traghettare il movimento verso il futuro“. “Non c’entra con il gruppo parlamentare, riguarda tutto il M5s. Siamo stati scelti – spiega Luigi Di Maio – non per decidere, ma per coinvolgere e includere cittadini e territori nel progetto, accrescere la partecipazione e la democrazia diretta“. “E’ stato un confronto sereno e aperto con gli altri deputati, inoltre sul blog hanno partecipato 37mila iscritti, è stata la consultazione più votata”, sostiene Roberto Fico. “Non ci saranno dimissioni di massa“, assicura Carlo Sibilia che replica: “Ma quale suicidio del movimento, qui si continua a guardare avanti”  di Irene Buscemi

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La vignetta del giorno: Il direttorio 5 stelle

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