Un terzo delle BMW ad alte prestazioni targate “M” sono vendute negli Stati Uniti, primo mercato mondiale per il sub brand tedesco. Basterebbe questo dato a capire che quello americano è un mercato molto importante per i costruttori europei, in particolare tedeschi e inglesi: lasciano ai marchi locali, ai giapponesi e ai coreani la maggior parte delle vendite delle auto “comuni”,  ma dominano del segmento del lusso, che vale il 10-11% di un mercato da 15-16 milioni di unità l’anno. Il Salone di Los Angeles conferma che la caccia ai clienti danarosi è aperta.

A fianco delle futuristiche auto a idrogeno, a Los Angeles spiccano vetture altrettanto costose e molto meno “politically correct”. La stessa BMW – che nel Paese produce tutti modelli della famiglia X (tranne l’X1) – presenta a Los Angeles le X5 M e X6 M, spinte da un potente V8 turbo a benzina di 4.4 litri, che eroga qualcosa come 575 CV. Inutile preoccuparsi per i consumi: il prezzo del greggio è in calo e il gallone di benzina è tornato sotto i 3 dollari per la prima volta dal 2010, il che significa che per un litro di “regular gasoline” gli americani spendono poco più di 60 centesimi.

Fra gli altri costruttori “premium” europei, al Los Angeles Auto Show la Porsche mette in mostra le versioni GTS delle sue 911 Carrera e Cayenne, da 430 e 440 CV rispettivamente, oltre a una Panamera Exclusive Edition da 270.000 dollari. La Jaguar presenta la versione R e a trazione integrale della F-Type, mentre Mercedes rispolvera il nome Maybach – con cui Daimler ha cessato a fine 2012 di produrre modelli propri – per una versione extra-lusso della Classe S: la Mercedes-Maybach S600, una sorta di Rolls Royce con la stella sul cofano.

Nei primi dieci mesi dell’anno, BMW ha guadagnato il titolo di primo marchio di lusso negli States con 267 mila unità vendute (+11%). Segue da vicino Mercedes (262 mila unità, +6,8%). Anche Lexus, il marchio di lusso della Toyota, se la cava bene, con 244 mila esemplari venduti finora (+14,3%). Audi segue a distanza (146 mila auto, +14,7%), così come Cadillac (141 mila, -5%), che ha perso il lustro di un tempo e si trova a inseguire le case europee.

Il segmento “premium” cresce più del mercato americano dell’auto nel suo complesso: +8% dei marchi di lusso contro un +6% complessivo. Infatti sono soprattutto i più abbienti a beneficiare dei primi segnali di ripresa dell’economia Usa: secondo la Federal Reserve, dal 2010 al 2013 gli introiti delle famiglie americane sono cresciute in media del 4%, ma la maggior parte dell’incremento riguarda il 3% più ricco della popolazione.

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