“Mi preparo a una lunga dissidenza, tipo quella che si faceva in Unione Sovietica. Qui sento puzza di regime. C’è un governo che considera la democrazia sostanzialmente pleonastica. Renzi sarà pure il segretario del mio partito, ma intanto chi lo vede più?”. Sono le durissime parole pronunciate dal senatore Pd, Corradino Mineo, nel corso del talk show di approfondimento politico “Agorà”, su Rai Tre. “Ho letto stamattina” – spiega – “i retroscena delle elezioni regionali su Repubblica e Corriere. La linea è: ‘Matteo ha vinto 2 a 0, ha spianato Landini e Camusso’. Ma allora così ha vinto Crozza. Cioè non serve partecipare, è sufficiente asfaltare. Che significato ha? E’ un discorso talmente primitivo che mi terrorizza”. E aggiunge: “Non chiedo nulla a Renzi, dico solo che questo giochetto rende completamente pleonastica e inutile la democrazia in questo Paese”. Mineo stigmatizza il Partito della Nazione, definito “partito pigliatutto” e le “tre maggioranze”, ovvero: la maggioranza delle primarie, finalizzate a “mettere a tacere ogni dibattito nei gruppi parlamentari del Pd”, la maggioranza con l’Ncd e quella con Berlusconi. E rincara:“Il quadro che si delinea per il futuro è quello del ‘governo del fare’ per il quale non c’è neanche bisogno di votare. Poi ci sono Grillo e Salvini, che sono impresentabili, e che, quindi, manterranno questo governo per anni e anni”. Alla replica del conduttore Gerardo Greco, che gli chiede di lasciare il Pd, il senatore sbotta: “Ma lascio il partito per fare che? Ci ho messo 20 mesi per costruire un’alternativa, ma purtroppo ora non la vedo. Vedo solo che in questo Paese “felice” c’è un governo del fare, come lo chiama Renzi, e ci sono due oppozioni, Grillo e Salvini, che mi fanno paura, che considero comunque perdenti e che sono l`alibi di un esecutivo che non si vuole confrontare più con nessuno”. E conclude: “ Credete che qualcuno mi abbia chiesto qualcosa dopo che ho lavorato 37 anni nella Rai? No. Questo governo non ha bisogno di nessun contributo e di nessun dibattito. Ormai è autoreferenziale”
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