Piccola fuori ma grande dentro e con un ottimo rapporto qualità prezzo. Cosi Suzuki va a caccia di clienti nell’affollato segmento delle citycar, distinguendosi dalle concorrenti che offrono infinite possibilità di personalizzazione e sistemi di infotainment iper-connessi. Sulla Celerio, nessuna personalizzazione glamour, niente social network in auto o accessori frivoli, ma tanta sostanza, un prezzo allettante e un rapporto dimensioni esterne/spazio interno da primato. Così la più piccola della famiglia Suzuki si gioca la carta del pragmatismo e va alla ricerca di clienti tra chi è poco interessato ai selfie o alla musica in streaming, come gli over 55, ma anche tra chi magari lo sarebbe pure ma non ha tempo, come le super-mamme che rimbalzano come flipper nelle metropoli.

Suzuki Celerio frontale

Prima o seconda auto non importa, la giapponese da 3,6 metri e cinque posti ha le carte in regola per cavarsela in ogni situazione, anche in quelle difficili come il ‘trasporto suocera’ in cui le porte con angolo di apertura a 83°e il bagagliaio capiente, addirittura il migliore della categoria secondo Suzuki, fanno la differenza. Ma lo spazio a bordo è buono anche per persone molto alte o poco avvezze alle diete; non si sta di certo comodi come su una limousine ma difficilmente in questo segmento quattro adulti possono viaggiare comodi come accade sulla Celerio.

Suzuki Celerio sedili

Tra le note positive c’è pure il motore, che risponde sempre presente senza incertezze. Di ‘frullini’ a 3 cilindri è pieno il mercato, ma raramente ne abbiamo provato uno così brillante e, almeno sulla carta, parsimonioso. Non è certo l’auto giusta per sentirsi Dominc Toretto in Fast and Furious ma al semaforo e nel traffico cittadino si fa rispettare senza problemi. Il merito è soprattutto del poco peso (la scocca è più leggera di 50 kg rispetto a quella della Alto) che i 68 CV devono portarsi dietro, ma anche della cura certosina che gli ingegneri giapponesi messo nella diminuzione degli attriti interni e nell’efficienza della combustione, tanto che siamo molto curiosi di provare la versione DualJet – doppia iniezione diretta/indiretta e variatore di fase – in arrivo a marzo. Tanta razionalità, però, è anche un’arma a doppio taglio. Se il design esterno non è certo di quelli che stimolano esclamazioni di ammirazione, quello interno è piuttosto elementare, sebbene i materiali plastici e gli assemblaggi siano di ottima qualità.

Suzuki Celerio plancia

Su dettagli come il volante regolabile solo in altezza, poi, in questo segmento e in questa fascia di prezzo si può anche soprassedere, un po’ meno sulla mancanza di un navigatore integrato anche a richiesta e sulla presenza di sei airbag solo sull’allestimento top. È lampante la volontà di tenere bassi i prezzi, ma l’assenza degli airbag a tendina e di altri equipaggiamenti elettronici di sicurezza, ha portato l’EuroNCAP a valutarla solo con tre stelle su cinque nei crash test. Proprio nel segmento A – che in Italia vale il 19% dell’immatricolato totale, dato più alto d’Europa – la Celerio troverà una concorrenza spietata, ma farà valere l’esperienza di Suzuki nel settore, in particolare in quello delle kei car (le piccolissime auto giapponesi che in patria hanno la fiscalità agevolata), di cui è il primo costruttore al mondo.

Con 8.890 euro si porta a casa la versione base della Celerio, che però non ha il climatizzatore e nemmeno i vetri elettrici, per cui la più gettonata sarà sicuramente l’intermedia Easy, che rimarrà in promozione fino a porte aperte del 24/25 gennaio. Il prezzo rimane quello di attacco ma il surplus di dotazioni vale circa 1.500 euro. Chi invece cerca il massimo risparmio, soprattutto a lungo termine, dovrà attendere qualche mese, quando sarà omologata e venduta la versione Gpl, realizzata insieme a BRC e garantita per 3 anni o 100.000 km come tutto il resto dell’auto.

Suzuki Celerio bagagliaio

Suzuki Celerio – la scheda

Che cos’è: la nuova citycar di Suzuki che va a posizionarsi tra la Splash e la Alto
Che cosa cambia rispetto alla Alto: la scocca è nuova e più leggera di 50 kg, lo stile è completamente diverso, c’è più spazio a bordo e gli equipaggiamenti sono più ricchi
Principali concorrenti: Citroën C1, Fiat Panda, Hyundai i10, Kia Picanto, Peugeot 108, Renault Twingo, Seat Mii, Skoda Citigo, Toyota Aygo, Volkswagen Up!
Dimensioni: lunghezza 3,60 metri, larghezza 1,60, altezza 1,54, passo 2,42
Massa: da 880 a 890 kg
Bagagliaio: 254 litri
Motori: solo a benzina, 1.0 68 CV cambio manuale a 5 marce, da marzo 1.0 VVT e cambio robotizzato a 5 marce. Arriverà anche la versione Gpl
Trazione: solo anteriore
Piace: spazio interno, maneggevolezza, brillantezza motore e rapporto qualità prezzo
Non convince: solo 4 airbag di serie, design interni elementare, infotainment scarno
Produzione: Tailandia (Rayong)
Prezzo: da 8.890 a 11.490 euro
In vendita: da subito

Suzuki Celerio post

Articolo Precedente

Volkswagen Passat, la prova del Fatto.it – L’ottava generazione va sul classico

next
Articolo Successivo

Nuova Hyundai i20, la prova del Fatto.it – L’evoluzione continua

next