Ma che cazzo dice la Moretti? Poverina, non conosce la storia di questo Paese. Questa visione delle donne politiche di una volta è risibile”. E’ il commento di Massimo Cacciari ai microfoni de “La Zanzara”, su Radio24, circa l’intervista rilasciata al Corriere della Sera da Alessandra Moretti, europarlamentare Pd e candidata alla presidenza della Regione Veneto. “Ha detto che va dall’estetista?” – osserva il filosofo – “E’ un’ovvietà, poteva anche non specificarlo, ci vanno tutte le donne che hanno una lira. Sono cose scontate, lo diceva anche Platone che bisogna tenere all’aspetto esteriore. Per lei Rosy Bindi ha mortificato la bellezza? Ma dove? Tra le donne più belle e intelligenti che ho incontrato in vita mia vi erano delle appassionate politiche, come la Rossanda, la Castellina e tante altre. Io dovrò votarla in Veneto se sarà candidata del Pd. Ho sempre votato a sinistra. Cosa volete che io voti? Zaia?”. E aggiunge: “Aristotele diceva che il campo della politica è “il per lo più”. Quindi, “per lo più” preferisco la Moretti a Zaia. Ma ciò non toglie che sono un po’ imbarazzato dalle parole della Moretti. Questo insistere sulla cura del corpo e il modo in cui si dicono queste cose sono berlusconismo puro“. Cacciari puntualizza: “Dietro tutto questo c’è una cultura che non è cultura. La politica ormai è allo sbraco. In questi 20 anni sciagurati si è perso il gusto per ciò che è bello veramente, c’è stato un crollo estetico, etico-culturale e la Moretti è un sintomo non la causa”. Il filosofo poi fa una disamina dell’ascesa politica di Matteo Salvini (“non vincerà mai”), di Renzi e della sua liaison politica con Berlusconi. Parole affilate sono riservate a Umberto Veronesi, secondo cui “dopo Auschwitz il cancro è la prova che Dio non esiste”. “Non me l’aspettavo” – commenta Cacciari – “Veronesi ha tirato fuori un’idiozia che non vale la pena di commentare, sono stupidaggini da scientismo di bottega, da accatto. Si è dimostrato peggio di Odifreddi. Può essere una questione di età. Non si salva nemmeno lui, ormai la chiacchiera dilaga”. E sulla lacrime di Livia Turco in diretta tv, chiosa: “Non si salva nessuno” di Gisella Ruccia

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