La Passat non passa di moda. Di sicuro non con l’ottava generazione, ormai pronta al debutto commerciale. Walter de’ Silva, la matita italiana che coordina il design del gruppo Volkswagen, ha voluto evitare quello che ha definito “l’overdesign” per lasciare solo l’essenza dell’auto e cercare la semplicità delle linee. Perché, prima di tutto, l’obiettivo del colosso tedesco – che sogna già quest’anno il sorpasso di Toyota a livello mondiale – è quello di non disorientare i clienti. Corteggiati con forme che non vengono mai stravolte. Semmai corrette o aggiornate. La Passat è moderna e nella sua estetica c’è una limpidezza senza tempo. Ma è soggettivo, è ovvio: qualcuno la può trovare scontata. Comunque, rispetto alla generazione precedente (appena 4 anni di vita, solo la quarta era durata meno) sembra un’altra vettura.

Sembra? In realtà lo è. Grazie alla piattaforma modulare trasversale (anche ai segmenti ed ai marchi del gruppo) Mqb che ha consentito una riduzione del peso di 85 chilogrammi e un aumento della capacità del bagagliaio (dai 21 litri della berlina ai 49 della Variant). Ma anche grazie alle novità tecnologiche che cominciano con l’equipaggiamento di assistenza alla guida e per la sicurezza e proseguono con i motori, tutti Euro 6 abbinati di serie allo Start &Stop. Per non dire della versione GTE, la ibrida plug-in, che arricchirà la gamma nel 2015.

Volkswagen Passat 2014 posteriore

 

La vocazione della nuova Passat è il segmento del lusso, non solo per via del nuovo e brillante motore 4 cilindri biturbo TDI da 2.0 litri da 240 CV (il più potente della categoria). Ma per via dei possibili equipaggiamenti, che vanno acquistati per lo più a parte, e degli obiettivi: “missione leadership”, taglia corto Andrea Alessi, responsabile del marchio in Italia. Della dotazione di serie fanno parte il sistema di frenata anticollisione multipla, il Fatigue Detection nonché il Front assist con City emergency brake, come tecnologie in più rispetto alla settima generazione. Così come il Climatronic a tre zone e l’airbag per le ginocchia. Poi bisogna mettere mano al portafoglio: o per versioni più costose o per gli specifici pack. Tra i fiori all’occhiello del possibile armamentario high-tech, la VW Passat dispone del sofisticato Active info display con touchscreen lcd ad alta risoluzione dove sono raggruppati gli strumenti di bordo (disponibili anche sul quadrante dietro il volante) e l’Adaptive cruise control che mantiene la distanza di sicurezza. Se abbinato al cambio Dsg a doppia frizione è capace di frenare e ripartire in maniera autonoma.

Volkswagen Passat 2014 sedili

I percorsi di prova, in Costa Smeralda, sono tortuosi e l’asfalto sufficientemente imperfetto da mettere in risalto l’assetto della vettura. Che tiene bene la strada, indipendentemente dalla carrozzeria scelta, berlina o familiare Variant. Con una guida attenta e piuttosto sensibile al codice della strada, i consumi del modello più razionale – il 2.0 TDI da 150 CV BlueTechMotion – non sono troppo distanti da quelli dichiarati: 4,8 litri per 100 chilometri dichiarati dal computer di bordo contro i 4,1 d’omologazione per la berlina. Anche ai bassi regimi, questa unità reagisce bene e consente un’andatura di 80 orari in sesta a 1.200 giri. Naturalmente più divertente da guidare – o vogliamo dire pilotare? – è la Passat 2.0 litri BiTDI BlueMotion Technology Dsg 4Motion da 240 CV. Rigida il giusto, precisa nell’assetto e perfetta negli appoggi in curva anche in versione Variant, questa grande Volkswagen ha un’anima da sportiva, quasi certamente esagerata per le strade italiane e per i limiti di velocità del Vecchio Continente (Germania esclusa). La nota dolente sono, semmai, i consumi, quasi doppi rispetto a quelli di cui è accreditata: circa 9,5 l/100 km sul computer di bordo contro i 5,3 d’omologazione. Il “problema” è lo smodato piacere che si prova nel pigiare sull’acceleratore e scoprire “che ce n’è ancora”: insomma, la eco-guida non fa per questo motore.

Volkswagen Passat 2014 plancia

Volkswagen Passat 2014 – la scheda

Che cos’è: è l’ottava generazione di un modello che ha debuttato nel 1973 e che, da allora, in Italia è stato venduto in oltre 700.000 esemplari, 260.000 dei quali ancora in circolazione
Che cosa cambia rispetto alla precedente: se non tutto, quasi. Nel senso che è nuova la piattaforma – la “miracolosa” Mqb – e quindi sono diversi assetto e potenzialità. Esteticamente anche la Passat assume la fisionomia degli altri modelli del colosso di Wolfsburg. Ci sono un frontale più basso di 1,4 centimetri, una carreggiata più larga di 1,2, azzeccati fari a Led, peraltro di serie esclusivamente sulla versione top di gamma, nonché un passo lievitato di 7,9 centimetri. E poi c’è una “visione”: con l’anno prossimo arriva la versione GTE, la ibrida plug-in che come la cugina Golf (stessa piattaforma) è in grado di percorrere anche 50 chilometri a zero emissioni. E la gamma verrà ampliata sia con gli allestimenti Alltrack sia R-Line.
Concorrenti principali: a parte Opel Insignia e Peugeot 508, con la nuova Passat, Volkswagen punta anche a BMW Serie 3, Audi A4 (A5 con la berlina), Volvo S60 e perché no, pure Marcedes-Benz Classe C
Varianti di carrozzeria: berlina a quattro porte oppure familiare Variant
Dimensioni: lunghezza 4,77 metri, larghezza 1,83, altezza 1,46 (1,48 la Variant), passo 2,79
Bagagliaio: da 586 litri (650 Variant) a 1.152 (1.780) abbattendo i sedili posteriori
Massa: da 1.387 kg (1.429 Variant)
Motori a benzina: solo unità Euro 6 con BlueMotionTechnology. 1.4 TSI da 125 CV e da 150 CV ACT, entrambi con cambio manuale a 6 marce
Motori diesel: anche qui solo unità Euro 6 con BlueMotionTechnology. 1.6 TDI da 120 CV (sia con cambio sia manuale sia con trasmissione Dsg a 7 rapporti), da 2.0 litri da 150 e 190 CV (sia con cambio manuale sia con Dsg a 6 velocità), nonché il BiTDI da 2.0 litri da 240 CV 4Motion con trasmissione DSG a 7 marce.
Cambi: manuale a o sei marce, automatico doppia frizione Dsg a 6 o 7 rapporti.
Trazione: anteriore (o integrale 4Motion sulla versione top)
La versione che consuma meno: fino a quando non arriverà l’ibrida plug-in GTE, l’unità più razionale è la TDI da 2.0 litri da 150 CV accreditata di 4 l/100 km ed emissioni di CO2 pari 106 g/km
Piace: è una vettura “armoniosa”, anche perché il test drive si svolge sempre con allestimenti top di gamma. La Passat offre un ambiente premium ed ha un assetto quasi sensazionale. Anche con l’impressionante biturbo (la vera domanda è: chi se lo compra in Italia?), tiene la strada che è una delizia
Non convince: la configurazione del sedile posteriore sacrifica il posto centrale per via dello scarso spazio per le gambe e della consistenza dello schienale (in pratica il bracciolo ripiegato). Da dimenticare anche l’orologino analogico piazzato nella consolle centrale
Produzione: a Emden e Zwickau, in Germania
In vendita: ordinabile da luglio, porte aperte il 22/23 novembre
Prezzi: da 28.200 euro (1.4 TSI Trendline) a 45.100 della versione top Highline 2.0 biturbodiesel con cambio Dsg e trazione integrale

Volkswagen Passat 2014 Variant

Articolo Precedente

Fiat 500X, la prova del Fatto.it – Qualità e design, così il marchio vuole fare il salto

next
Articolo Successivo

Suzuki Celerio, la prova del Fatto.it – Pragmatismo in salsa giapponese

next