L’ex presidente della Regione Umbria Maria Rita Lorenzetti è stata condannata questa sera a otto mesi di reclusione dal tribunale di Perugia con l’accusa di falso ideologico, in relazione a una delibera di Giunta del marzo 2010 che autorizzava alcune Asl ad assumere personale. Assolta invece “perché il fatto non sussiste” dal reato di abuso (contestato all’assunzione presso l’Asl di Foligno dell’allora suo capo di gabinetto Sandra Santoni). Condannati a 8 mesi e 15 giorni l’ex assessore alla Sanità Maurizio Rosi e l’ex direttore generale del settore Paolo Di Loreto. Anche loro assolti dall’abuso. Per tutti le pene sono state sospese.

Al termine di una camera di Consiglio durata circa sette ore sono stati invece assolti tutti gli altri imputati coinvolti a vario titolo nel procedimento: Sandra Santoni, Maria Gigliola Rosignoli, Franco Biti, Francesco Ciurnella, Giuliano Comparozzi, Luca Conti e Giancarlo Rellini. La Lorenzetti, che come tutti gli altri imputati ha sempre sostenuto la correttezza del proprio comportamento, ha assistito in aula alla lettura della sentenza. “Non mi aspettavo la condanna e non sono contenta. Ci vedremo in Appello”, ha detto l’ex presidente, era finita agli arresti domiciliari per la vicenda Tav di Firenze nel settembre del 2013, dopo la lettura del dispositivo. Durante la requisitoria i pm hanno definite le delibere che andavano ad autorizzare le assunzioni nelle Asl, come “gusci vuoti”, approvate in una data e di fatto riempite di contenuti solo mesi dopo. L’accusa aveva chiesto una condanna a un anno e quattro mesi per la Lorenzetti, un anno e otto mesi di reclusione per l’ex assessore alla sanità Maurizio Rosi. Per gli altri imputati erano state chieste pene dai nove ai 14 mesi. 

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