Un confronto in prima serata su SkyTg24 tra i candidati alla presidenza dell’Emilia Romagna. Appuntamento per il 19 novembre in diretta alle 20,50. Ma presenti in studio ci saranno solo quattro politici su sei: Stefano Bonaccini (Pd) Alan Fabbri (Lega Nord-Fi e FdI); Giulia Gibertoni (M5s) e Alessandro Rondoni (Ncd-Udc). Non ci saranno invece Cristina Quintavalla (Altra Emilia Romagna) e Maurizio Mazzanti (Liberi cittadini, formazione fondata dagli epurati M5s Favia e Salsi). “Per problemi logistici”, hanno specificato dall’emittente, “ma avranno lo stesso spazio nel pomeriggio con Paola Saluzzi”. Una giustificazione che però non piace ai due candidati esclusi. Che ora chiedono agli altri di fare un passo indietro in segno di solidarietà.

“A Sky Tg24”, protesta in una nota Quintavalla, candidata della formazione di sinistra nata dall’esperienza della lista Tsipras, “piace rappresentarsi come la casa dei confronti. Poi, uno conta i candidati e si accorge che la democrazia si restringe al confronto di quattro candidati invitati su sei. E’ un confronto truccato”. L’AER si è rivolta – racconta – anche al Coreco, il comitato regionale di controllo sull’emittenza, ma  “la dipendente che si occupa di par condicio in questi giorni, così viene detto, è in ferie. Un po’ come se il guardiano del camposanto andasse in ferie il 2 novembre. All’Agcom, l’Authority per le telecomunicazioni, chiedono di mandare una mail ma non è ancora arrivata una risposta”. Quintavalla ha scritto all’emittente contestando la scelta “profondamente scorretta ed ingiustificabile” e annuncia una interrogazione parlamentare sulla vicenda nel caso in cui non si sia tempestivamente posto rimedio all’errore”. Da quanto si apprende dallo staff dell’Altra Emilia Romagna, è partito un esposto anche se Quintavalla dà un’ultima possibilità a Sky di ritornare sulle sue posizioni: “Sono disposta a partecipare al dibattito principale che ospita Bonaccini, Fabbri, Rondoni e Gibertoni: non occupo molto spazio per cui credo che la presunta questione logistica che avete opposto alle nostre proteste verbali possa essere facilmente superata”.

Mazzanti, da parte sua, oltre a denunciare “la violazione di tutte le regole sulla par condicio e sulla regolarità delle competizioni elettorali”, rivolge un appello, firmato da tutti i rappresentanti della lista “Liberi cittadini per l’Emilia Romagna”, “ai candidati delle altre liste, prescelti come volti degni di attenzione televisiva, ai quali è stato riconosciuto un diritto di parola negato ad altri” affinché non partecipino alla trasmissione televisiva. “Bonaccini,  Fabbri, Gibertoni e Rondoni – li esorta – disertate questo confronto televisivo illeggittimo e scorretto, contrario ai principi della Costituzione e alle leggi attualmente in vigore”, e avverte: “In base alla scelta che farete, noi Liberi Cittadini per l’Emilia Romagna avremo una misura del vostro spessore umano e politico”.

Da Sky però difendono la decisione: “Come già avvenuto”, scrivono in una nota, “in occasione di altri confronti degli ultimi anni – di recente, ad esempio, per quello tra gli aspiranti sindaco di Roma nelle elezioni del maggio 2013- laddove i candidati sono in numero elevato, Sky TG24, per garantire la chiarezza dei messaggi e il ritmo televisivo, può scegliere di garantire ugualmente il confronto sugli stessi temi e con lo stesso minutaggio, dividendo i candidati in due diversi momenti”.

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