La trasmissione di Lucia Annunziata “In 1/2h” questa domenica ci ha chiarito due punti della vicenda di Tor Sapienza, il quartiere alla periferia di Roma (meglio: un po’ lontano dal centro) che si è ribellato contro gli immigrati, il sindaco, il governo.

I due punti sono questi: la motivazione principale che anima gli onesti cittadini di Tor Sapienza è semplice razzismo. Secondo: nonostante questa consapevolezza, il sindaco di Roma Ignazio Marino e la politica tutta si sentono sotto pressione e stanno cedendo alla tentazione di quella che pudicamente si chiama una “svolta securitaria” (Marino: “Se ne vada chi non rispetta le regole” il che, preso in senso letterale, vorrebbe dire deportare una buona parte degli italianissimi abitanti di Tor Sapienza).

Durante “In 1/2h”, Lucia Annunziata ha provato a chiedere a un gruppo di cittadini rappresentanti della popolazione (comitati vari): “Ma cosa contestate esattamente al sindaco Marino?”. Nessuno è stato in grado di rispondere: le buche nelle strade? Ci sono da decenni. Il campo nomadi? E’ stato insediato ai tempi della giunta Rutelli, anni Novanta. Il centro d’accoglienza? Anche quello non è recente, risale al 2011, alla giunta del destrissimo Gianni Alemanno. E in che modo trasferire 36 minori può cambiare la situazione? Ovviamente nessuno.

Le denunce di questi indignati cittadini sono legittime, ma rivelano da disagi assai comuni per tutti quelli che a Roma non vivono in quartieri centrali o periferici ma costosi (tipo l’Eur): le buche nelle strade sono ovunque, una ragione per lamentarsi degli schiamazzi – in italiano o altri idiomi – si può trovare in tutti i quartieri che hanno qualche locale, i rapporti con gli immigrati sono altalenanti e non dipendono tanto dall’etnia quanto dal contesto. Per esempio: il problema del Pigneto – zona perennemente in bilico tra creatività artistoide e degrado – non è la presenza di stranieri, ma di spacciatori di droga (che vendono, per inciso, soprattutto a italiani).

Chiunque abiti a Roma sa che non c’è un’emergenza immigrati, come non c’è un’emergenza rom (che in gran parte sono italiani o rumeni, dunque cittadini europei liberi di muoversi senza frontiere), non c’è alcuno scontro di civiltà. Anzi, in modo carsico riemergono nelle pagine della cronaca giudiziaria storie di criminalità organizzata (tutta italiana) che sembrano remake dei fasti della banda della Magliana da Romanzo Criminale.

Quello che stiamo vedendo nelle “rivolte” di Tor Sapienza è il ricatto di una comunità al suo sindaco e alla cittadinanza. Mentre le irregolarità degli stranieri sono sempre evocate (un quasi-stupro, la creazione di un senso di insicurezza, gesti osceni), la violenza degli italiani è stata trasmessa da tutti i tg nazionali.

Anche se il razzismo è evidente è, come sempre, negato. Forse davvero non percepito da questi romani che si esercitano in continue variazioni sul tema “Non sono io che sono razzista, sono loro che sono zingari”.

Giusto a titolo di esempio, ecco un post su Facebook del 12 novembre di Marina Brasiello, dell‘associazione Famiglia c’è di Tor Sapienza, oggi ospite di Lucia Annunziata:

Era questo che temevano. Questa sera Tor Sapienza picchiato uno straniero. Possiamo assicurare che nessuno ha istigato. Gli hanno detto va via prendi l’auto e va via non c’è l’abbiamo con te. Ma no ha cominciato a urlare, scendiamo italiani e vi massacriamo. Mi sono soffermata a pensare ora un ragazzo è in Ospedale massacrato di botte, mi chiedo come siamo arrivati a questo? Noi un popolo che ha accolto sempre tutti, che da il latte a un gattino randagio. Mi sono chiesta avevate uno schema ci avete portati a diventare intolleranti verso altri simili. Ci avete portato a discriminare tutto e tutti. Per non capire che la gente sarebbe esplosa nella disperazione della miseria. Nel vedere chiudere fabbriche e portate all’estero sfruttando per pochi euro altri popoli.  Governo dopo governo avete creato l’odio , il più totale disprezzo per chi vediamo oggi diverso solo perché voi lo avete reso diverso. Avete lasciato solo il POPOLO ITALIANO e questo è il conto.

Avete riempito di odio il cuore alle persone per un tornaconto. Solo noi siamo stati ciechi giorno dopo giorno , ci siamo fatti abbindolare da promesse false. C’è stasera un forte dolore nel mio di cuore e quello di un intero quartiere che non voleva questo. Avete dato per scontato che forse gli ITALIANI sono stupidi?No siamo buoni un popolo che ha salvato Ebrei , Africani e chiunque chiedesse aiuto , ma vero aiuto. Ma giorno dopo giorno , anno dopo anno ci avete distrutto cercando consensi permettendo che un parlamentare di colore (Ma non perché sia di colore ) ma addirittura volesse una tassa sulle scarpe PERCHÉ IN AFRICA NON LE HANNO QUINDI QUI È UN LUSSO.

Diversi talk show, invece che raccontare questi fatti come un focolaio di razzismo, scelgono il registro della “guerra tra poveri” (espressione la cui abolizione sarebbe un vero servizio pubblico) che assolve tutti: è colpa del sindaco, della politica, dei poteri forti, della globalizzazione, tutti coalizzati contro la “povera gente” (altra espressione da abolire) che è onesta, pacifica e dunque si sente assolta quando diventa violenta e razzista.

Se un marziano guardasse le nostre tv in queste settimane, avrebbe l’idea che in Italia c’è il Pd renziano che arranca e se la batte alla pari con la Lega Nord di Matteo Salvini mentre avanza inarrestabile Casa Pound. Si vedono ovunque neonazisti, con barbe e svastiche che – per fortuna – non rappresentano nessuno: il peso di Casa Pound, finora, è 18.491 voti alle elezioni Regionali del Lazio del 2013, una percentuale pari allo 0,66 per cento. Sono folklore, non politica.

Ma in questo momento l’agenda la dettano i razzisti, anche una persona colta e moderata come Ignazio Marino si scopre sindaco sceriffo, per inseguire il consenso di chi comunque non lo voterà.

Beppe Grillo ha sempre spiegato che il suo principale merito politico è avere incanalato un malessere che in altri Paesi ha alimentato forze violente e xenofobe, come Alba dorata in Grecia o Jobbik in Ungheria. La situazione non è cambiata: i violenti e razzisti di Tor Sapienza occupano i tg, ma non c’è una onda nera che sta sommergendo l’Italia.

Se però giornalisti e politici sceglieranno di cavalcare il malessere razzista invece che resistere alle tentazioni demagogiche e rivendicare i valori migliori della nostra democrazia, forse il virus di Tor Sapienza si diffonderà davvero.

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