“Lunedì sera, a ‘Quinta Colonna’, ho tentato un’operazione culturale e di civiltà, una di quelle che vanno poco in televisione, perché ho messo assieme, nella stessa piazza, la gente incazzata nera e i rom. C’erano anche degli elementi di Forza Nuova e della Lega. Cosa mancava in questo cocktail? I centri sociali. E infatti uno di loro si è fatto sentire con una bomba carta”. Così Roberto Poletti, inviato del talk show di approfondimento politico in onda su Rete 4, commenta la rocambolesca bagarre avvenuta in diretta a Torino, tumulto culminato con l’esplosione di una bomba carta e con la furia veemente del conduttore Paolo Del Debbio che ha minacciato di annullare il collegamento. Poletti, già direttore di Radio Padania ed ex parlamentare dei Verdi, si pronuncia anche sulle recenti vicende avvenute a Roma, nel quartiere Tor Sapienza: “Le periferie delle grandi città sono conciate di merda, perché la politica va lì solo in campagna elettorale. E la televisione deve raccontare questa realtà. A Tor Sapienza lo sgombero del centro per i rifugiati non risolverà un bel niente. Adesso” – continua – “tutti si cagano gli abitanti di quel quartiere perché ne parlano tutti i giornali e la televisione. E un certo ministro addirittura li convoca e fa loro promesse. Domani, quando Tor Sapienza non farà più notizia, quelle persone restano con la loro merda. Sono stati presi per il culo. E’ pericoloso dar retta a tutti quelli che si arrabbiano”. Il giornalista poi puntualizza: “Ora a ‘Quinta Colonna’ ho trovato una bella dimensione. Raccontare la gente messa male mi fa stare bene, perché c’è sempre qualcuno che sta peggio di te” di Gisella Ruccia

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