scuola-lavagnaMercoledì 12 novembre avrà inizio l’anno scolastico per un centinaio di bambini disabili non vedenti ed audiolesi napoletani. Inizierà l’anno scolastico, avete letto bene, perché fino a oggi le porte delle loro scuole erano sbarrate per l’assenza del personale specialistico e del trasporto garantito dalla Provincia.

Una buona notizia sicuramente, un’ottima notizia per tutte le famiglie che hanno con grande civiltà e tenacia da due mesi condotto una mobilitazione che li ha portati ad interrogare tutte le autorità (?) politiche .

Inizierà l’anno scolastico il 12 novembre ma non per tutti.

Eppure nella nota del presidente della provincia Pentangelo si legge: “Il bilancio di quest’anno è il testamento ereditario della Provincia alla Città metropolitana. Sono orgoglioso e sereno per come il governo di centrodestra lascia questo Ente, grazie al grande lavoro di risanamento, ristrutturazione e razionalizzazione che il presidente Cesaro nei primi tre anni ed io negli ultimi due abbiamo svolto. Consegnamo un ente sano, e di questo devo ringraziare anche tutti i componenti della giunta che hanno contribuito a questo lusinghiero risultato”.

Purtroppo il presidente, persona garbata e sempre disponibile al dialogo, omette nel rassicurante comunicato di informare che la Provincia da settembre ha smesso per sempre di fornire gli assistenti alla comunicazione, i servizi di supporto alla didattica domiciliare per le scuole materne, primarie e per l’università.

E che per gli istituti per i quali il servizio e la scuola riprenderanno ci saranno riduzioni fino al 50% dei livelli di assistenza. Di tutto questo non se ne ritrova traccia nel comunicato ufficiale .

Certo , quando si guarda un bicchiere mezzo pieno è sempre meglio che definirlo mezzo vuoto ma nel caso in oggetto stiamo parlando di bambini disabili della scuola materna e delle primarie e di giovani universitari che stanno lottando per garantirsi una dignitosa condizione di vita futura.

Niente di personale, presidente Pentangelo, ma in tali circostanze chiamare le scelte per nome fa guadagnare in credibilità.

Le scelte della Provincia di Napoli, i tagli per i disabili e le loro famiglie, sono stati terribili. E lei lo sa.

Le responsabilità dei mancati trasferimenti agli enti locali del governo Renzi le abbiamo più volte richiamate in questo periodo ma se anche la politica locale smettesse di usare toni trionfalistici ed iniziasse ad interrogarsi su come dare risposte ai bisogni dei suoi cittadini più deboli sarebbe, per tutti, un grande passo avanti.

Nonostante tutto.

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