Imprenditori e liberi professionisti romani e non solo, provenienti da Firenze, dalle Marche, dalla Basilicata perfino dalla Calabria. Ieri alla cena da 1000 euro erano soprattutto loro i protagonisti e i finanziatori del Partito democratico. Dal piccante all’edilizia, c’erano i rappresentanti di svariate tipologie di aziende.  “I 1000 euro sono un investimento su Renzi perché cambi il Paese, sono un’opportunità”, dice uno. “Mica si compra il premier con questa somma, non vogliamo trarne nessun profitto”, aggiungono alla domanda se il loro contributo avrà un peso sulle politiche economiche del Pd.  Al termine della serata tutti hanno gradito il discorso di Matteo, meno la cena, troppo semplice. “E’ come Kennedy, riesce a smuovere dentro”, osserva un altro imprenditore che giura di non aver mai votato per Berlusconi. Tutti a detta loro sono democristiani, tranne poche eccezioni. Qualcuno però ammette: “Sì ho votato il Cavaliere, e ho partecipato alle cene del Popolo della libertà, non trovo differenze, la stessa cosa”. E poi ancora: “Renzi un Berluschino? Me lo auguro”, chiosa.  Dietro le quinte ci sono invece i lavoratori, i camerieri e i responsabili del servizio catering: “Noi mille euro per una cena? Dovrebbero darmi indietro un milione, chi è qui stasera sa che avrà un ritorno”  di Irene Buscemi

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