“Solo psicosi di massa“. “No, un bel problema”. Gli utenti di Whatsapp si dividono fra chi sdrammatizza e chi, invece, accusa il social di messaggistica istantanea più usato al mondo di ledere la privacy. Al centro del dibattito le spunte blu che dal 6 novembre indicano la lettura del messaggino da parte del destinatario. “Una cosa è certa – dice un ragazzo ai microfoni de ilfattoquotidiano.it nel centro di Roma – non si potrà più usare la scusa ‘Non ho letto il messaggio'”. “Alla privacy si rinuncia, quando ci si iscrive ai social”, argomenta un altro. “E’ una palese violazione”, ribatte una signora. Le spunte blu potrebbero essere un problema soprattutto nei rapporti sentimentali. “Per fortuna sono single, ma – dice una ragazza – per me sarebbe un dramma se compaiono le linee blu e il mio ragazzo non risponde”. “Se uno non ha niente da nascondere – taglia corto un’altra – che problema c’è?” di Annalisa Ausilio

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