I reattori Sendai 1 e 2, nel distretto di Kagoshima, saranno riaperti. Il via libera definitivo è arrivato dalla prefettura locale che ha ritenuto gli impianti conformi ai nuovi parametri di sicurezza molto stringenti stabiliti dopo il disastro nucleare di Fukushima, nel 2011. Una decisione che attende solo l’ok del primo ministro giapponese, Shinzo Abe, per diventare esecutiva a tutti gli effetti, anche se il presidente nipponico non ha mai nascosto la volontà a far ripartire il comparto nucleare del Paese, il cui stop, aveva spiegato, “ha colpito duramente l’economia nazionale“. “Tenendo conto dei diversi fattori nel loro insieme, ho giudicato che il riavvio delle unità 1 e 2 di Sendai sia inevitabile”, ha detto il governatore, Yuichiro Ito, soddisfatto per la ripresa dell’attività dei primi due reattori giudicati idonei a riprendere le attività.

L’ok a procedere era già arrivato a settembre, quando la Nuclear Regulation Authority (Nra), l’organismo che ha il compito di valutare il rispetto della nuova stringente normativa sulla sicurezza nucleare, aveva dato parere positivo dopo aver visionato gli impianti e studiato tutte le nuove caratteristiche. Proprio in quell’occasione, Shinzo Abe, che dovrebbe dare il permesso per la riaccensione dei reattori da gennaio 2015, aveva espresso la propria soddisfazione per i passi in avanti nel processo di rinnovamento dell’industria nucleare giapponese.

Il presidente e i sostenitori del programma nucleare nipponico dovranno fare i conti, però, con un’ampia parte dell’opinione pubblica contraria alla riapertura delle centrali nell’isola, ancora scioccata dal disastro provocato dallo tsunami che, nel 2011, si è abbattuto sul Paese asiatico. Sedicimila persone, a settembre, manifestarono a Tokyo proprio contro la riapertura degli impianti, anche in considerazione dei dati riguardanti il picco di suicidi a Fukushima che, dall’aprile 2011, hanno toccato quota 1500.

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