Audizione in Commissione Ambiente della Camera per Antonio Agostini, ex direttore generale del Miur e attuale segretario generale del ministero dell’Ambiente. I parlamentari devono valutare e dare un parere sulla sua nomina a capo dell’Isin, l’ispettorato nazionale per la sicurezza nucleare voluto dal governo Renzi. Sul tavolo anche il rapporto del Mef che avanza dubbi sulla gestione dei fondi europei destinati al Miur ed erogati da Agostini. “Si è difeso dicendo che sono illazioni giornalistiche, articoli ad orologeria che arrivano proprio nel momento della sua nomina, e si riserva il diritto di fare causa” racconta Mirko Busto, deputato del M5s e componente della commissione Ambiente. “Anche il Pd ha chiesto serenità nel giudizio e di non farsi influenzare da queste macchinazioni giornalistiche” aggiunge. “Ma un’indagine della Procura di Roma e un rapporto del ministero dell’Economia non sono illazioni, si parla di conflitto d’interessi, gestione clientelare, fondi destinati ad aziende senza le necessarie valutazioni e spesso in procedura di fallimento” spiega. “Il direttore dell’Isin deve avere delle competenze tecniche specifiche, Agostini è un avvocato, si è occupato di ricerca, ma non ha il curriculum adatto” osserva ancora. ”Inoltre si parla di morale indiscussa, ma la storia dei fondi europei su cui la magistratura dovrà fare accertamenti la mettono in discussione”. “Non capisco perché Renzi debba fare nomine di questo tipo – dice ancora il deputato – l’ente gestirà miliardi di euro nei prossimi anni per lo smaltimento delle scorie radioattive, soldi che faranno gola di sicuro alle mafie e alle solite cricche che dominano il Paese, siamo preoccupati”. Senza contare, dice, che l’Europa potrà chiederci il conto di questi fondi mal spesi: “Si parla di restituire le somme erogate, questo sarebbe per noi un dramma” di Irene Buscemi

Aggiornato il 10 agosto 2017 senza alcuna richiesta dell’interessato I procedimenti penali e gli accertamenti contabili nei confronti di Antonio Agostini citati in questo articolo nel 2017 hanno dato esito ad archiviazioni e proscioglimenti: il Gup di Roma lo ha prosciolto, nell’ambito del procedimento N.56860/14 RGNR con sentenza 23/5/2017, mentre il Gip di Roma ha, altresì, archiviato, su richiesta della Procura, il procedimento penale RGNR5756/15. Si è concluso con l’archiviazione anche il procedimento contabile instaurato dinanzi alla Corte dei Conti del Lazio con decisione comunicata il 21/2/2017.

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