Alcuni resti umani sono stati ritrovati in una canna fumaria dell’ospedale di Baggiovara a Modena. Sul posto sono intervenuti gli uomini della Squadra Mobile della Questura. Secondo i primi accertamenti, ancora da verificare, i resti potrebbero essere quelli del cadavere di Primo Zanoli, il paziente, all’epoca 63enne, che era ricoverato nel nosocomio e che scomparve il 31 dicembre 2011. Cosa sia accaduto con esattezza è ancora al vaglio degli inquirenti.

Il cadavere è stato scoperto proprio dagli investigatori incaricati dalla famiglia di Zanoli, che all’epoca della scomparsa aveva 65 anni e i cui familiari non si sono mai rassegnati: il corpo, che all’inizio sembrava essere di un animale ma si è capito poi appartenere a un uomo, è stato rimosso e ci vorrà qualche giorno prima che si possa dargli un’identità. L’Ausl di Modena ha precisato in una nota che il cadavere si trovava “all’interno di uno stretto cunicolo, tecnicamente definito cavedio, che ha la funzione di fornire luce ed aria a locali secondari”, nella zona delle camere ardenti. “Il ritrovamento – prosegue il comunicato – è avvenuto in quello che è denominato corpo 8 dell’ospedale, nel blocco più vicino alla Via Giardini”.

L’azienda sanitaria ha precisato, in merito all’immediato sospetto che si possa trattare di Primo Zanoli, che “aveva dato un apposito mandato a un’azienda specializzata in investigazioni, in accordo con la famiglia”, e che “il ritrovamento è avvenuto dopo un’ulteriore ricerca svolta dall’azienda incaricata”. Le ricerche di Zanoli erano riprese a maggio. Anche l’Ausl mantiene prudenza sulla possibilità che si tratti di lui, anche se l’emozione della figlia, arrivata a Baggiovara, era evidente. L’uomo, ricoverato per un ictus il 19 dicembre 2011, la sera del 30 aveva cenato con la moglie. La sua stanza al terzo piano, era vicino a una porta d’emergenza che dà su una rampa di scale esterna. Lo avevano cercato per giorni, anche con un elicottero.

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