L’accordo fiscale con la Svizzera, auspicato da anni, continua a slittare. Ma in compenso vanno in porto gli accordi sullo scambio di informazioni in materia fiscale tra l’Italia e due tra i più gettonati (finora) paradisi fiscali: Isole Cook e Jersey. Solo due settimane fa è andato in scena un clamoroso scontro tra il ministro delle Finanze elvetico Eveline Widmer-Schlumpf e il titolare del Tesoro Pier Carlo Padoan, con la prima che ha rivelato di aver dato un ultimatum all’omologo italiano e il secondo che ha risposto accusando la delegazione rossocrociata con cui sono in corso trattative di “atteggiamento ondivago”. Nonostante i tentativi di alleggerimento del giorno dopo e l’accordo multilaterale firmato due giorni fa anche da Roma e Berna, la trattativa rimane in stallo. Al contrario, appunto, venerdì sono usciti in Gazzetta ufficiale gli accordi tra il governo italiano, l’arcipelago del Pacifico associato alla Nuova Zelanda e l’isola della Manica che dipende dalla Corona inglese.

Gli accordi, il primo “fatto a Wellington il 17 maggio 2011” e l’altro a Londra il 13 marzo 2012, prevedono “lo scambio di informazioni presumibilmente rilevanti per la determinazione, l’accertamento, la riscossione di imposte, il recupero e l’esecuzione dei crediti, oppure per le indagini o i procedimenti relativi a questioni fiscali”. Inoltre ognuno dei due governi potrà consentire che rappresentanti dell’autorità competente dell’altro entrino nel proprio territorio “per interrogare persone fisiche e per esaminare documenti, previo consenso scritto delle persone interessate”. Tuttavia le disposizioni “non impongono a una parte l’obbligo di fornire informazioni che potrebbero rivelare un segreto commerciale, industriale, professionale o un processo commerciale”. Ricadono nell’accordo, sul fronte italiano, le imposte “sul reddito delle persone fisiche, sul reddito delle società, sul valore aggiunto, sulle successioni, sulle donazioni”, quelle sostitutive e quelle regionali sulle attività produttive. Le Isole Cook, invece, dovranno dare informazioni sulle imposte “sul reddito delle persone fisiche, sul reddito delle società, sul valore aggiunto” e “la ritenuta alla fonte su dividendi, interessi e canoni”.

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