Non andavano a scuola per accudire i fratelli mentre i genitori erano impegnati a lavoro, altri invece venivano impiegati nelle campagne. Sono 136 i casi di minori coinvolti nell’indagine dei Carabinieri di Paternò (Ct) sul fenomeno della dispersione scolastica a Santa Maria di Licodia, comune di quasi 7000 abitanti alle pendici dell’Etna. I dati, riferiti agli ultimi tre anni sulle scuole elementari, medie e superiori, si affiancano a una percentuale che in Sicilia raggiunge il 24,8% mentre nella provincia di Catania si attesta al 38. “Il dato sulla dispersione deve fare riflettere, in un territorio un po’ povero in cui si vive di artigianato e agricoltura dove comunque molte famiglie capiscono come il riscatto passi dall’istruzione”, spiega Anna Maria Mondati, dirigente dell’Istituto alberghiero “Rocco Chinnici”. Tra le storie di evasione scolastica c’è quello di una ragazza che per oltre due anni non ha frequentato l’istituto secondario. “Mia figlia – spiega la madre – non ci ascoltava, chiudeva la porta e non ci guardava più. Si vergognava perché era ormai più grande dei compagni e si sentiva a disagio”. La giovane da alcuni mesi, dopo la segnalazione dei servizi sociali, vive in una comunità per minori  di Saul Caia e Dario De Luca

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