Quelli che sono stati manganellati a Roma non sono soltanto operai, ma sono i genitori, i padri di famiglia che tengono in piedi questo Paese. Non sono teste calde, estremisti, sono teste pensanti che capiscono quanto sia importante “il lavoro”. Non vivono di slogan ed effetti speciali e soprattutto non affidano il loro essere a 140 caratteri. Il loro stipendio consente a molti nostri giovani di studiare nelle Università, nelle nostre scuole e consentirà, forse domani, chissà a qualcuno dei nostri giovani, di aprire una grande azienda che darà lavoro ad altrettanti giovani.

Gli operai di Terni, consentono con i loro miseri salari di restare aperti a tanti commercianti che altrimenti da Terni dovrebbero andar via. Ed allo stesso modo, gli introiti di quei commercianti, consentono ad altrettanti giovani di studiare, crescere e svilupparsi mettendo in moto concretamente e non a slogan quella cosa chiamata “Futuro”. Il manganello è invece un aggeggio che ci ricorda il “passato”. Un brutto passato, il peggior passato di questo nostro meraviglioso Paese.

Quando questo aggeggio finisce sulle teste sbagliate, quelle pensanti e proiettate a difendere il “Futuro” vuol dire che c’è qualcosa che non va. L’aggeggio è molto simbolico e sembra essere stato usato su quelle teste, ma con l’intento di finire su quella che ha cantato e ballato Bella Ciao, sul palco di Piazza San Giovanni, rovinando il party denominato Leopolda o Mafalda, non si è ben capito… Il manganello è finito, per sbaglio dicono anche sulla testa di Landini, che aveva cantato sul medesimo palco nessun dorma, proprio per ricordare al Paese che ci sono delle teste da proteggere e da difendere, perché altrimenti sarà difficile per moltissime famiglie lavorare per rendere omaggio alla parola “Futuro”.

Insomma, Landini ci ricorda da anni ormai, che le due parole, Futuro e Lavoro, sono parte di un unica cosa, che si chiama ” Vita” cosa che invece molti si ostinano a credere che sia soltanto ” Capitale umano”. Anche sotto i caschi dei celerini ci sono teste che pensano quanto incideranno sui propri salari le tasse universitarie dei figli, la spesa di sabato, il bollo dell’auto. Teste che ricevono ordini per non pensanti.

Landini ha chiesto un incontro con le teste ordinanti, ma sappiamo che tutto finirà in una disgustosa melina. Quello che ci importa è che la casta di quarantenni che attualmente decide le sorti di milioni di famiglie, allevate, nutrite ed accarezzate da milioni di teste di lavoratori, oggi sembra non dare il peso che merita alla parola “Lavoro”, tanto da trasformarla in un incomprensibile idioma “jobs” molto più simile ad Hobby che ad altro. E se questa modernità Leopoldiana fosse davvero efficace, perché Renzi non ha tempestato di Twitter gli operai della Thyssen invece di infierire con mezzi così antichi e simbolici come i manganelli? Forse qualcun’altra decide per lui? Perché non ha provato coi selfie a risolvere la vertenza? Lui ed il capo dell’acciaieria, magari.

Landini ci sembra l’unico che ha capito che bisogna resistere e che coi selfie stiamo andando a sbattere e coi Twitter nessuno riuscirà a farci il ragù. Per questo fa bene ad urlare, perché fino a quando si urla e si parla, gli antichi greci dicevano c’è la polemos, che per la democrazia è una garanzia ed è l’esatto contrario della guerra. Landini è ormai l’ultimo dei Partigiani, ma probabilmente il primo dei Capitani del nostro Futuro.


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