I lavoratori Meridiana sono tornati in piazza per dire no a 1.634 licenziamenti (comandanti, piloti, assistenti di volo, ma anche tecnici dell’hangar e impiegati). Dopo la grande mobilitazione organizzata venerdì per invitare i ministri dei Trasporti, Maurizio Lupi, e quello del Lavoro, Giuliano Poletti, ad aprire un tavolo anticrisi, come già fatto con Alitalia, i dipendenti in mobilità hanno ricominciato le proteste con un sit-in sotto la sede di via Flavia, a Roma, mentre era in corso il nuovo incontro tra istituzioni, compagnia aerea e parti sociali. Il vertice, iniziato intorno alle 10.30, è anche stato preceduto, domenica pomeriggio, da un inatteso confronto alla Leopolda tra il ministro Poletti e una delegazione di alcuni iscritti al sindacato. Dialogo che non ha dato i frutti sperati, visto che Meridiana ha confermato la volontà di aprire la procedura di mobilità per 1.634 lavoratori. Per la compagnia aerea non sono state, quindi, praticabili le integrazioni richieste dai sindacati, mentre si sarebbe invece detta pronta a discutere solo delle esternalizzazioni. I punti che hanno mandato tutto all’aria sono due: la fusione completa di Meridiana e della sua controllata AirItaly e la creazione di una lista unica del personale, in modo da bloccare il trasferimento dell’attività dalla compagnia storica a quella acquisita di recente e creare di conseguenza una lista unica di esuberi. Alta tensione, dunque, tra azienda e sindacati ma anche all’interno del fronte delle organizzazioni sindacali il clima è pesante, con le divisioni tra Filt-Cgil, Fit-Cisl, Usb e Apm da una parte, e, dall’altra, Uiltrasporti, Anpac, Anpav e Avia, più favorevoli ad arrivare a un accordo sulla base del documento governativo. Tanto che, al termine dell’incontro, i manifestanti hanno duramente contestato un sindacalista dell’Anpac, l’associazione dei piloti che nella vertenza rappresenta la maggior parte di lavorati AirItaly e solo tre lavoratori di Meridiana. Il delegato è stato rincorso e insultato fino alla soglia di un bar, dove ha trovato riparo tentando di sfuggire ai contestatori
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