“La mafia è stata corrotta dalla finanza, dalle multinazionali e dagli affari. Prima non metteva bombe nei musei o uccideva i bambini nell’acido. La mafia aveva una sua morale“. A dirlo dal palco di Palermo è Beppe Grillo nel suo intervento per lo “Sfiducia day” al governatore della Sicilia, Rosario Crocetta. Grillo subito dopo aggiunge, rivolgendosi al pubblico: “Non dovrei dire queste cose, vedete domani i giornali titoleranno che Grillo inneggia alla mafia”. Ma il leader dei 5 stelle – davanti a Palazzo dei Normanni, luogo simbolo della politica siciliana perché sede dell’Assemblea regionale – continua nella sua provocazione con un’altra dichiarazione: “Bisognerebbe quotare la mafia in Borsa, perché così ci si guadagnerebbe”. Poi un attacco al sistema. “Ora nelle organizzazioni criminali non ci sono più delinquenti , ma imprenditori, affaristi e magistrati. E non c’è differenza tra un uomo d’affari e un mafioso, fanno entrambi affari: ma almeno il mafioso si condanna e un uomo d’affari si assolve”. Poi Grillo accennato alla prossima deposizione del presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, al processo sulla trattativa Stato-mafia: “Hanno impedito a Toto Riina e Leoluca Bagarella di andare vicino a Napolitano, ma per difendere Riina e Bagarella da lui, perché dopo un 41 bis un Napolitano bis è troppo”

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