Il ritorno di Berlusconi. Una delle espressioni forse più abusate degli ultimi 10 anni questa volta assume ancora più senso. Il leader di Forza Italia annuncia la fine anticipata dei servizi sociali a Cesano Boscone, una sua ricandidatura appena la condanna per il processo Mediaset sarà cancellata – dice lui – dalla Corte europea dei diritti dell’uomo e ne approfitta, con l’occasione, per un’altra capriola sulla legge elettorale: il premio di maggioranza alla prima lista proposto da Renzi, dice, è “una grande opportunità”. Il segnale del ritorno sulle scene sembra la presenza su giornali e tv: ieri, 23 ottobre, il suo sostegno pubblico sulle leggi proposte da Renzi su unioni civili (“alla tedesca”) e ius soli (“temperato”) è stato registrato con evidenza da tutti i media, oggi ha rilasciato interviste al Giornale, al Messaggero e alla Telefonata di Maurizio Belpietro su Canale 5.

“Mi ricandiderò” dice Berlusconi a Belpietro “non appena questa sentenza frutto di una giustizia sciagurata non sarà cancellata dalla Corte dei diritti dell’uomo in Ue”. D’altra parte si dice “sicuro” che la condanna della sentenza Mediaset sarà cancellata “perché è stata una cosa incredibile. Sono stato eliminato dal Senato e dalla scena politica non con mezzi della democrazia, ma con altri mezzi che non dovrebbero essere utilizzati in una democrazia vera”. Nel frattempo ribadisce che Forza Italia “è viva e vegeta e non ha alcuna necessità di rinascere. Abbiamo cominciato a fare un grande lavoro per andarci a riprendere i nostri elettori, che non sono andati a votare, anche perché io non ero più in campo, come è accaduto nelle ultime elezioni europee. Quanto a me se qualcuno ha pensato che volessi ritirarmi dalla politica, si vede che proprio non mi conosce. Ho preso un impegno con milioni di elettori che mi hanno seguito in tutti questi anni e che non posso davvero lasciare”.

Berlusconi ha risposto al direttore di Libero mentre si trovava in auto: “Sto andando a Cesano a svolgere dei compiti e cercare di fare del mio meglio per dare una mano”. Un giro di parole per parlare dei servizi sociali, al quale il leader di Forza Italia è stato affidato in prova dopo la condanna nel processo Mediaset per frode fiscale. La fine dello svolgimento dei servizi, dice, “dovrebbe essere anticipata al 15 febbraio per il modo in cui li ho condotti”.

E poi l’ennesima giravolta sull’Italicum. Il riassunto delle puntate precedenti, in ordine di tempo, parla di una prima uscita, domenica scorsa, in cui Berlusconi aveva detto di “sognare di vincere da solo”. Una seconda dichiarazione in cui aveva confermato la possibilità di discutere con Renzi di modifiche alla legge elettorale, approvata alla Camera e da calendarizzare al Senato. E da ultimo la riunione con i senatori di Forza Italia, dalla quale erano usciti toni che non parevano lasciare spazio alla trattativa: l’ex premier aveva detto che il premio alla lista vincente era “pessimo e Romani aveva caricato la dose dicendo che i parlamentari berlusconiani erano “assolutamente contrari. Ora, invece, Berlusconi parla così: il premio dato alla lista e non più alla coalizione “in effetti è una grande opportunità perché si farebbe un passo avanti verso il bipolarismo. Come ho già detto l’importante è che si passi al monocameralismo per una più rapida approvazione delle leggi e che ci sia una legge che non stimoli il frazionamento del voto”.

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