Quante volte ci siamo chiesti, da bambini soprattutto, cosa mangiano gli astronauti. Di solito la mente si figura pillole, alimenti senza sapore, comunque qualcosa di piuttosto astratto e ben lontano da un piatto fumante di spaghetti al pomodoro. Ma qualcosa, in fatto di alimentazione sana e corretta, sta cambiando anche nello spazio. Se ne parla al Salone del Gusto di Torino, nella conferenza “Il volo spaziale dei Presidi Slow Food”, durante la quale interverrà via Skype Samantha Cristoforetti, la prima donna italiana a vivere sei mesi nella Stazione Spaziale Internazionale.

L’astronauta dell’ESA (Agenzia Spaziale Europea) spiegherà insieme agli altri ospiti quanto una corretta alimentazione sia indispensabile, per tutti e in particolare per chi vive un’esperienza estrema come quella che il suo lavoro comporta. Argotec, azienda aerospaziale italiana con sede a Torino, è l’unica responsabile in Europa per lo space food degli astronauti dell’Agenzia Spaziale Europea. Per le proprietà nutrizionali ha scelto di inserire nel menu degli astronauti quattro legumi Presìdi Slow Food: la piattella canavesana, la lenticchia di Ustica, la fava di Carpino e il cece nero della Murgia carsica. Carte vincenti, le caratteristiche organolettiche e i contenuti nutrizionali. Nel rispetto degli altissimi standard igienici e di pasti che abbiano l’obiettivo di garantire la massima efficienza fisica degli astronauti. Si tratta infatti di alimenti in grado di contrastare i cambiamenti fisiologici dovuti alla lunga permanenza nello spazio.

L’appuntamento torinese è per giovedì 23 ottobre alle 18 nella sala Azzurra. A moderare ci sarà Silvia Ceriani (Slow Food) e interverranno Andrea Pezzana (direttore SoSD Dietetica e Nutrizione, Clinica Ospedale San Giovanni Bosco di Torino), Davide Avino (Managing Director Argotec, Agenzia Spaziale Italiana), Ivano Rean Conto (Presidio Slow Food Piattella canavesana di Cortereggio) e Stefano Polato (chef e responsabile per lo space food di Argotec). Sarà proprio lo chef a raccontare come si completa la speciale “lista della spesa”: accanto ai legumi di Slow Food anche frutta, quinoa, riso, spezie e aromi. Perché anche nello spazio la pausa pranzo diventi piacevole e gustosa, oltre che nutriente.

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