E’ finita quarantaquattro a trentatré. Fabiana Dadone è la nuova capogruppo M5s che a gennaio 2015 prenderà il posto di Andrea Cecconi a Montecitorio. Massimo Artini, deputato tra i critici e nelle scorse ore nel mirino del blog di Beppe Grillo, si ferma a quota 33. Giulia Grillo e Francesca Businarolo hanno, invece, preso sei voti a testa. Il voto salva ancora una volta la linea “talebana”, ma lancia un segnale forte ai vertici del Movimento. Artini diventa così il punto di riferimento di un gruppo sempre più compatto e alternativo ai “fedelissimi”.

A luglio il parlamentare toscano ha organizzato una votazione online, autorizzata dallo staff, ma senza passare dal via libera di Casaleggio: una consultazione su una proposta di legge per la commissione Difesa che però ha creato molti malumori. Artini ha anche aiutato per alcuni mesi i deputati a gestire il server parlamentari5stelle.it, ma da marzo 2014 si sarebbe deciso di togliergli tale responsabilità (“scelta di comune assenso solo perché non posso fare i due lavori contemporaneamente”, aveva spiegato a ilfattoquotidiano.it). Nel passaggio di oneri però, c’è stato l’intervento di un tecnico di una società terza e per un certo periodo sarebbero scomparse le mail dei parlamentari. E su questo il blog di Beppe Grillo ha pubblicato un report (“scritto dallo stesso tecnico”, aveva detto il capogruppo Cecconi) in cui, con toni poco concilianti, si specificava che sarebbe meglio per i deputati dismettere il server che fa riferimento ad Artini.

Tutto questo, in piena ondata di nuove espulsioni in casa 5 stelle (dal consigliere regionale Andrea Defranceschi, al sindaco Marco Fabbri fino ai quattro attivisti contestatori del Circo Massimo) aveva lasciato intendere che qualcosa si stesse muovendo anche contro il parlamentare toscano. Per il momento tutto tace, e soprattutto i trentatré voti ricevuti in assemblea rendono più forte la sua posizione all’interno del gruppo. C’è chi assicura che se fosse cacciato in tanti sarebbero pronti a seguirlo, ma sono frasi già sentite anche per le altre cacciate e che sempre si sono risolte in qualche fuoriuscita e poche proteste. Artini però ha un forte sostegno dal territorio (compreso il neo sindaco di Livorno Filippo Nogarin) e potrebbe essere un nodo complicato da affrontare per la Casaleggio associati.

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