Incredibile provvedimento dell’Agcom contro l’emittente Sky,  in base al Regolamento sul diritto d’autore. L’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni ha archiviato, con il provvedimento n. 109 del 2014, la denuncia di Andrea Zappia, amministratore delegato di Sky,  di violazione dei diritti d’autore sulla serie televisiva Gomorra, negando a quest’ultima  la tutela accordata   dal Regolamento sul copyright. La denuncia di Zappia si riferiva alla messa a disposizione senza autorizzazione, su un portale denominato Videopremium,  di  12 diverse  puntate  della serie di maggior successo della storia della  televisione satellitare, contenute in ben trenta link, appartenenti a una molteplicità di persone.

Agcom  il 13 ottobre scorso, attraverso una delibera firmata dal Presidente dell’Autorità Marcello Cardani, su proposta del Commissario Antonio Martusciello, controfirmata dal Segretario generale Francesco Sclafani, ha archiviato la pratica negando all’emittente l’accesso alla tutela del Regolamento Agcom sul diritto d’autore.

Il motivo?

I trenta link relativi alle 12 puntate sarebbero secondo Agcom un’opera sola e quindi non possono godere della tutela del diritto d’autore su internet. Un’opera sola? Trenta Link! Di decine di persone diverse! Relative a dodici minifilm completamente autonomi, con diversi registi, tra l’altro. Incredibile sia sotto il profilo del diritto d’autore ma anche perché la stessa Agcom, appena un mese prima aveva qualificato la stessa serie Gomorra, nello stesso numero di puntate,  come  “Una pluralità di opere”  mentre la Rai, Radiotelevisione Italiana, con delibera 104 del 2014, il 23 settembre scorso,  ha invece  ricevuto da Agcom il blocco del sito su cui erano presenti  le serie televisive Un medico in famiglia e Don Matteo.

Sky, va ricordato, è l’unica emittente televisiva ad aver impugnato il Regolamento Agcom sul diritto d’autore, con ricorso straordinario al Capo dello Stato. Le  conseguenze per l’emittente satellitare sono pesanti. D’ora in avanti infatti se Sky lamenterà la violazione di serie televisive anche di centinaia di puntate, non potrà godere della tutela prevista dall’Agcom: si pensi ad esempio alla serie House of cards o il Trono di Spade, in onda sempre su Sky. Pesanti anche le possibili conseguenze risarcitorie per l’emittente in caso di violazione dei propri diritti d’autore. Se l’opera è una (da una fino a centinaia di puntate), il risarcimento per violazione del diritto d’autore (ed il valore economico dell’opera) sarà conseguentemente  unico.

Il tutto è avvenuto grazie ad una regola completamente irrazionale, che non è contenuta nel  testo del Regolamento varato dall’Autorità, e che consente ad Agcom di disporre insindacabilmente un blocco quando ci si trova di fronte ad una o più violazioni (senza, fra l’altro che venga indicato nel Provvedimento di archiviazione la possibilità di impugnare l’atto).

Una cosa ovviamente impossibile davanti a qualsiasi Giudice, che nell’Ordinamento italiano non può crearsi le regole ex post a seconda dei casi o dei soggetti richiedenti, visto che il nostro Paese ha come prima regola, nell’esercizio dell’attività giudiziale (ma anche amministrativa) quella del rispetto del principio di legalità.

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