Circa 1.450 voli cancellati e disagi per oltre 200mila passeggeri: questi gli effetti dello sciopero indetto per oggi e domani dai piloti della Lufthansa. I comandanti della compagnia aerea tedesca sono in lotta con la società contro il piano aziendale di prepensionamenti, mentre Lufthansa è impegnata in uno sforzo per ridurre i costi a causa della concorrenza delle linee a basso costo europee e di quelle di lusso degli Emirati arabi. La protesta sulle lunghe percorrenze durerà 18 ore, dalle 6 di lunedì alla mezzanotte di martedì 21 ottobre, e si sovrapporrà parzialmente allo sciopero di 35 ore sui voli brevi, fra mezzogiorno del 20 e la mezzanotte del giorno successivo. 

“Uno sciopero incomprensibile e sproporzionato”, secondo Lufthansa. Il sindacato Vereinigung Cockpit e Lufthansa sono in lotta per la richiesta da parte dei piloti di mantenere l’erogazione di un pagamento di transizione a favore di quelli che vogliono usufruire del pensionamento anticipato: i piloti, infatti, possono andare in pensione a 55 anni e ricevere il 60% del loro salario, ma l’Unione Europea ha dato loro il premesso di volare fino a 65 anni, rendendo, secondo Lufthansa, i benefit per il pensionamento precoce ormai obsoleti. La settimana scorsa si sono fermati per 18 ore anche i dipendenti Germanwings, la low cost controllata dalla compagnia di bandiera. 

La protesta del trasporto aereo arriva dopo un weekend di scioperi dei macchinisti della compagnia ferroviaria nazionale Deutsche Bahn: impegnati in un’altra disputa salariale, hanno osservato 50 ore di astensione, mandando in tilt l’intero sistema di trasporto su binari. Quello degli addetti alla guida dei treni è il più importante sciopero del settore dal 2008. Milioni i passeggeri penalizzati fino alla fine della rivendicazione sindacale che si è conclusa alle 4 del lunedì mattina e ha coinvolto i treni interregionali, regionali e urbani. 

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