L’industria italiana incassa in agosto un progresso degli ordinativi dell’1,5% rispetto al mese precedente, quando gli ordini erano calati di altrettanto, me se il confronto è con il 2013 il bilancio resta pessimo: -3,2 per cento. Quanto al fatturato, anche su questo fronte si registra un leggero incremento su luglio (+0,4%) che fa il paio però con una flessione del 2,3% sull’anno. Gli ordini, rileva l’Istat, fanno segnare aumenti più corposi sul mercato estero (+2,5%) rispetto a quello interno (+0,7%) e i numeri sono particolarmente buoni per i mezzi di trasporto (+8,8%), mentre macchinari e attrezzature mettono a segno la flessione maggiore (-9,5%). 

Nella media degli ultimi tre mesi, prosegue l’istituto di statistica, l’indice complessivo del fatturato diminuisce dell’1,1% rispetto ai tre mesi precedenti. In particolare il fatturato interno cede il 2% e quello estero lo 0,7%. Gli indici destagionalizzati segnano incrementi congiunturali per i beni strumentali (+2,5%) e per l’energia (+1,4%), mentre registrano una flessione i beni di consumo (-1,0%) e i beni intermedi (-0,2%). L’indice grezzo del fatturato cala, in termini tendenziali, del 5,2%: a pesare è soprattutto la componente interna dei beni intermedi. Al contrario l’incremento tendenziale più rilevante si registra nella fabbricazione di mezzi di trasporto (+23,6%) e la maggiore diminuzione riguarda la fabbricazione di coke e prodotti petroliferi raffinati (-7,1%).

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