La cosa mi ha incuriosito non poco. Non tanto per la circumnavigazione eco-sostenibile con barca a vela attorno al globo per circa 27.000 miglia nautiche, senza assistenza e senza scalo, che certo di per sé non è affatto una notizia. Mi ha incuriosito invece quella frase aggiuntiva. Il viaggio si farà in completa autonomia energetica, idrica e alimentare. Stiamo ovviamente parlando di ricerca scientifica. Una ricerca davvero singolare e con degli obiettivi ambiziosi. Il progetto, patrocinato dalla Sapienza e dalla Regione Lazio, si chiama “Roma Ocean World” e punta a battere tre record: compiere il primo giro del mondo in solitario senza combustibili fossili a bordo e quindi in autonomia energetica, farlo in autonomia alimentare e compiere il primo giro del mondo in solitario dall’Europa con un Class 40.

Matteo Miceli, velista di professione e proprietario a metà della barca, l’altra metà è di Paolo De Girolamo, docente di Costruzioni marittime di Ingegneria, domenica salperà dal porto di Riva di Traiano.

Ma non sarà solo. Con sé porterà La Bionda e La Mora, due galline non nuove a queste avventure sul mare. La coppia è infatti ben collaudata e non è stata sostituita.  Mi ha spiegato De Girolamo, che è anche il progettista della barca ecosostenibile, che le galline faranno le uova con grande regolarità e saranno il cibo fresco e quotidiano per Matteo. Le chiare le mangerà tutti i giorni,  i rossi due o tre volte a settimana. Ma il velista solitario mangerà anche le verdure fresche che arriveranno dall’orto biologico che è  a bordo. Un orto illuminato artificialmente,  irrigato con acqua di mare desalinizzata e fertilizzato con compost autoprodotto: alghe e residui alimentari.

L’orto è di 1 metro quadro ed è stato studiato dalla Facoltà di Agraria di Napoli. Matteo a bordo coltiverà e consumerà prezzemolo fresco, per la vitamina C, insalata e germogli di soia, grano e lenticchie. Per sicurezza avrà delle scorte alimentari da consumare quando sarà strettamente necessario: 4 litri di olio, frutta secca e carboidrati.

Il viaggio potrebbe durare all’incirca sei mesi e dalla Sapienza seguiranno quotidianamente tutto ciò che avverrà a bordo.

Altre curiosità soddisfatte: la barca è alimentata da pannelli fotovoltaici calpestabili, due generatori eolici e due idroturbine a immersione che trasformeranno in energia elettrica il movimento dello scafo.

Tutto, anche il software di controllo e il sistema dati di bordo sono stati progettati e realizzati dagli ingegneri della Sapienza di Roma. E per la prima volta nella storia, nessun combustibile fossile sarà bruciato a bordo: Matteo cucinerà solo con dispositivi elettrici, e quindi con forno normale, con microonde e con il bollitore.

La rotta. La Class 40 doppierà i “Tre Capi”: quello di Buona Speranza, Capo Lewinn e Capo Horn. Comunque per chi volesse seguire il viaggio di Matteo sarà possibile farlo in streaming sul sito www.matteomiceli.com 

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