“Uscire dall’euro” e “difendere la sovranità del popolo italiano dalla Bce”. Sono Beppe Grillo e Gianroberto Casaleggio, in un doppio intervento in prima serata al Circo Massimo, a scandire le nuove parole d’ordine del Movimento 5 Stelle. “La mia sovranità nazionale non la regalo a nessuno”, dice Casaleggio. In un’arena che vede una presenza più consistente rispetto al giorno d’esordio (tra le 10 e le 12mila persone secondo la polizia, mentre lo staff entusiasta azzarda: “Affluenza di 50mila persone”). “Mio nonno”, continua Casaleggio, “ha fatto per tre anni il partigiano, la mia sovranità devono venire a prendersela, ma non con una lettera della Bce. Devono venire con le armi, come hanno fatto una volta”.

Poi arriva il momento di Grillo, che rincara la dose: “Noi siamo scudi umani contro questi parassiti. Dobbiamo uscire dall’euro il prima possibile. Raccoglieremo un milione di firme in sei mesi e le porteremo in Parlamento. Chiederemo un referendum consultivo per dire la nostra opinione”. L’ultima volta insieme sul palco per i due cofondatori del Movimento 5 stelle è stata per la chiusura della campagna elettorale per Bruxelles. Poi un lungo silenzio, tra cambi di strategia e politiche. Dal dialogo con Renzi all’ostruzionismo, alle richieste di più democrazia diretta. Ora tornano a parlare e rispondono con due battaglie politiche: referendum sull’euro e reddito di cittadinanza. “Vedo una bandiera italiana, mi fa molto piacere”, attacca Casaleggio. “Draghi ha detto: ‘I governi senza riforme verranno cacciati’. Non è al governo e non si capisce a che titolo chieda queste riforme. Se la riforma poi è quella del Senato o dell’articolo 18 che riforme sono? Lui non ha il titolo di darci nessun ordine né diretto né indiretto. Napolitano ha nominato tre presidenti del Consiglio, ma li ha nominati lui o li ha nominati Draghi?”. Da qui l’attacco a Renzi e ai suoi predecessori, definiti “portaordini della Bce“. 

Che è un momento di cambiamento all’interno dei 5 stelle lo dimostra proprio l’intervento di Casaleggio. Non solo critiche al governo, non solo rivendicazioni di diversità, ma anche proposte concrete e una piccola autocritica. “L’obiettivo di tutto questo”, dice Casaleggio, “è avvicinare gli eletti con i cittadini. Noi abbiamo fatto molte leggi in parlamento. Abbiamo fatto sì che fossero disponibili in termini di contenuto e suggerimenti”. Si riferisce alla piattaforma per la democrazia diretta, da molti criticata. “Ci sono sicuramente delle cose da migliorare. Ma è la prima volta che viene fatta nel mondo una cosa del genere. Ad oggi abbiamo superato 100mila iscrizioni. Daremo dei controlli esterni sullo sviluppo e sul voto, così non ci saranno più ombre sul Movimento”. Parole che significano molto per gli attivisti. Poco prima sul palco era salito un gruppo di attivisti con un manifesto (“Occupy palco”) chiedendo dal microfono più controllo e trasparenza della piattaforma.

La piazza è meno timida della sera prima. Si sono contati per tutto il giorno, con i pullman arrivati da tutta Italia. E Grillo sa che fanno domande, hanno bisogno di qualcosa di più di un comizio. Durante il pomeriggio si sono alternati gli interventi di cittadini e attivisti sui palchetti dei gazebo per chiedere informazioni e spiegazioni agli eletti. E il leader m5S offre la sua proposta politica. “Il nostro Movimento è nato con delle frasi”, dice Grillo. “che significano che noi siamo francescani forse più del Papa. Nessuno deve rimanere indietro. Questa è una comunità di persone. Faremo il reddito di cittadinza e vorrà dire pensare alla sopravvivenza dei lavoratori. Noi andremo a governare con la piccola e media impresa“. Ma come l’M5S pensa di finanziare tale provvedimento? “Abbiamo speso miliardi in Afghanistan e per gli F35“, spiega Grillo. “Spendiamo 50 miliardi per questi aerei obsoleti e facciamo morire di fame la nostra gente e lasciamo che succedano disgrazie come quella di Genova“. E ancora sull’alluvione: “La politica va in tv a dire che è colpa del Tar. Non ci credo più che è un caso. Queste cose vengono previste dai bilanci”.

 

Secondo il leader del Movimento 5 stelle, il governo Renzi non interviene in modo efficace per ridare lavoro e aiutare i cittadini. Una delle soluzioni, secondo Grillo, è dunque l’uscita dall’Euro: “Raccoglieremo milioni di firme in sei mesi e le porteremo in Parlamento. Lo abbiamo già fatto in passato e nessuno ha fatto nulla, ma oggi è diverso. Oggi abbiamo 150 dei nostri in Parlamento”. Così, sostiene, potranno discutere questa legge d’iniziativa popolare. “Io andrò avanti – continua – non dovete dirmelo voi, mi offendete se me lo dite. Noi abbiamo vinto le elezioni“. Poi si rivolge al Presidente del Consiglio: “Siamo a rischio default. Renzi ti prego continua così, fai esplodere questo Paese così sarà chiara la situazione in cui ci stai trascinando”. Un appello anche al nuovo sindaco 5 Stelle di Livorno: “Nogarin, stai attento. Non permettere quello che stanno cercando di fare con il rigassificatore di Livorno. Non abbiamo bisogno di gas, è una speculazione”.

Tra le proposte di Grillo, anche quella sulla banda larga: “Aumentandola del 10 per cento tu aumenti il Pil. Ma figuriamoci se lo fanno. Nessuno vuole intervenire“. Il fondatore M5S chiude dando appuntamento al giorno dopo. Domenica 12 ottobre promette che sarà in giro tra gli stand a parlare con le persone “se i giornalisti me lo permettono”. E ringrazia gli attivisti con una battuta: “Domani busserò alle 8 alle vostre roulotte e vi porterò il cappuccino”.

(video di Giulia Zaccariello) 

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