Ancora guai editoriali per la Confindustria che chiede nuovi sforzi ai suoi giornalisti. E, in particolare, a quelli dell’agenzia Radiocor ai quali giovedì è arrivata l’inattesa richiesta dell’azienda di ampliare l’attuale contratto di solidarietà fino al 35% o, in alternativa, aprire la procedura per la cassa integrazione. A stretto giro gli interessati hanno risposto con la proclamazione dello stato di agitazione affidando al sindacato interno (il comitato di redazione) un pacchetto di tre giorni di scioperi.

“L’improvvisa richiesta dell’azienda (…) – spiega una nota sindacale dell’agenzia del Gruppo 24 Ore già nel pieno di una pesante ristrutturazione – ha interrotto settimane di trattative, giunte a un passo dall’accordo e condotte alla presenza di Fnsi e Associazione Lombarda (il sindacato nazionale e regionale, ndr), per l’apertura di un nuovo stato di crisi con contratti di solidarietà, ulteriori sacrifici e la previsione di prepensionamenti che avrebbero garantito un consistente risparmio strutturale”.

L’assemblea ha poi ribadito che “il suo unico obiettivo è garantire il futuro dell’agenzia” che invece non sembra più rientri nelle priorità dell’azienda di Confindustria presieduta da Benito Benedini e guidata da Donatella Treu. Secondo i giornalisti, le misure richieste dall’editore sono “palesemente incompatibili con il piano editoriale presentato soltanto poche settimane fa e che assegnava a Radiocor un ruolo centrale nello sviluppo multimediale del Gruppo 24 Ore a partire dai nuovi portali verticali appena lanciati”. 

I giornalisti dell’agenzia diretta da Roberto Napoletano si dicono, infine, disponibili a “riaprire il confronto per arrivare in tempi rapidissimi a una soluzione che contribuisca a garantire la sostenibilità finanziaria dell’agenzia senza comportare conseguenze irreparabili per il notiziario, con la perdita di contratti e di fatturato, e che includa una puntuale verifica dello stato di attuazione del piano editoriale”. Nell’interesse dei lavoratori e di tutto il gruppo che ha chiuso il semestre a giugno con un margine operativo negativo per 1,2 milioni, nonostante l’aumento del fatturato (3,9%) e con una raccolta pubblicitaria in calo (-6,7% contro il -12% del mercato).

“La Fnsi condivide lo sconcerto dei colleghi de Il Sole 24 Ore Radiocor per l’improvvisa richiesta dell’azienda di ricorrere all’applicazione di un contratto di solidarietà con la riduzione degli stipendi del 35% e, in caso di mancato accordo, all’avvio unilaterale delle procedure di cassa integrazione per tutti i giornalisti”, ha fatto sapere il sindacato nazionale in una nota. “La decisione – la  Federazione nazionale della stampa italiana – appare tanto più grave se si tiene conto del ruolo centrale che proprio l’azienda ha voluto assegnare all’agenzia nell’ambito di un piano editoriale che punta allo sviluppo multimediale del Gruppo 24 Ore specie per quanto riguarda i nuovi portali verticali appena lanciati. E’ auspicabile che l’editore si senta richiamato alla responsabilità sociale di una equità degli interventi di risanamento che non gravi solo su una delle realtà aziendali, alla quale viene invece richiesto di pagare un prezzo altissimo anche in termini di professionalità e non compatibile con l’attuale elevato standard qualitativo del notiziario e di tutte le altre attività editoriali svolte all’interno del Gruppo che, nonostante la grave crisi, la redazione è riuscita comunque a garantire finora con grande senso di responsabilità. La Fnsi si schiera in modo convinto al fianco dei colleghi, confermando che li sosterrà, come ha fatto finora, anche in una trattativa che si presenta difficile ma che – nel rispetto del ruolo delle parti sociali e del contratto nazionale di lavoro – dovrà essere ricondotta al tavolo nazionale con la presenza della Fieg, alla quale chiediamo fin d’ora di fissare con urgenza un incontro”.

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