Non mi sono mai piaciuti i leghisti. Dal fondatore del loro partito, fino a Borghezio che ‘dà fuoco agli extracomunitari, a Maroni che mordeva le gambe ai poliziotti e poi si scopre Ministro dell’Interno. Ma, come ambientalista, non mi sono mai piaciuti in generale soprattutto perché sono sempre stati il partito che, insieme a quello comunista, ha sempre preso le parti dei cacciatori. Una razza per fortuna in via di estinzione, ma che continua a fare danni.

L’ultimo esempio di fanatismo venatorio lo si è avuto con Flavio Tosi, sindaco di Verona, che ha pensato bene di emanare un’ordinanza che consentiva l’abbattimento dei lupi (oltre che degli altri selvatici) “per legittima difesa” o “stato di necessità”. Nessun riferimento ovviamente alla normativa oltre che nazionale europea che protegge il lupo, così come nessun riferimento ad episodi specifici in cui le persone siano state aggredite da lupi. Semplicemente perché tali episodi non ci sono. Né nel comune di Verona, né in altre zone d’Italia. Cosa ha ottenuto Tosi con questa ordinanza? Sicuramente una fama che prima non aveva: era un sindaco qualsiasi. E nessuno aveva mai sottolineato che fosse anche presidente della Federcaccia Veneto. Con l’ordinanza invece si è assicurato fama perenne. Oltre alla fama, ha ottenuto una denuncia da parte del Corpo Forestale dello Stato. Fama, denuncia, e critiche anche dallo stesso Zaia, Presidente della Regione Veneto, pure lui leghista.

Ora, ciliegina sulla torta, anche l’ordinanza di sospensiva del suo provvedimento emesso dal Tar Veneto in data 7 ottobre 2014, a seguito di ricorso della Federazione Nazionale Pro Natura e della Lega Per l’Abolizione della Caccia. Di solito le ordinanze di sospensiva dei Tar sono striminzite, questa è invece pressoché una sentenza. Leggete qui:

il danno derivante anche alle persone dall’uso di armi da fuoco vicino alle abitazioni, con i soli limiti predetti, è superiore ai danni che l’ordinanza intende prevenire…Non è provata nell’area comunale, e neppure nella zona del Lessina, una situazione contingibile ed urgente di pericolo derivante dalla presenza di lupi o cinghiali, essendo, al contrario, assente la prova di aggressioni alle persone sin dall’anno 1825; si autorizza l’uso di armi da fuoco fuori dai limiti posti dalla normativa amministrativa e dai piani faunistico-venatori, in specie per abbattere specie protette, mentre il richiamo ai limiti del diritto di legittima difesa e dello stato di necessità è pleonastico ed in conferente; si viola la legge n. 157/92, all’art. 19, c. 2°, che dispone che il controllo sulla fauna selvatica è previamente esercitato con mezzi ecologici, su parere dell’I.S.P.R.A., mentre è possibile autorizzare l’abbattimento della fauna solo in caso di loro inefficacia; nonché, all’art. 26, c. 1°, che dispone che gli eventuali danni prodotti dalla fauna selvatica devono essere risarciti da un fondo regionale; nonché infine, all’art. 21, che vieta esplicitamente l’uso di armi nelle vicinanze dei luoghi abitati.”

Insomma, una bella tirata d’orecchie. Cosa ha ottenuto Tosi con la sua ordinanza? Ha solo ottenuto che i lupi siano a tutti più simpatici di prima. Non altrettanto forse può dirsi per lui.

Articolo Precedente

Lo Sblocca Italia rottama il Paese

next
Articolo Successivo

Danimarca, un gruppo di studenti realizza la casa tecnologica con materiali riciclati

next