Era tra i target individuati dai caccia americani nella prima ondata di bombardamenti che l’aviazione Usa ha effettuato in Siria. Nella sua vita precedente lavorava per i servizi segreti di Parigi, poi la conversione e la decisione di tradire e combattere in Medio Oriente tra le file di Al Qaeda. Ora l’Occidente dà la caccia a un ex agente francese: fonti di intelligence europee lo definiscono il più alto funzionario che abbia mai scelto di unirsi alla jihad e considerano la sua defezione come uno dei più pericolosi sviluppi della lunga guerra dell’Occidente contro l’organizzazione di Osama bin Laden.

A raccontare la storia è McClatchydc.com, sito statunitense di informazione politica e giornalismo d’inchiesta, che cita in forma anonima due funzionari dell’intelligence europea. Le due fonti, scrive McClatchy, interpellate indipendentemente l’una dall’altra, hanno concordato sul fatto che un ex funzionario francese era uno degli obiettivi colpiti in otto luoghi diversi occupati dai jihadisti del Fronte al Nusra, il ramo siriano di Al Qaeda. L’ex agente, di cui non viene rivelato il nome, sembra però essere sopravvissuto all’attacco, in cui sono stati utilizzati anche 47 missili cruise Tomahawk. Il ministero della Difesa francese ha tuttavia smentito alla Afp ogni circostanza del genere. Si tratta di informazioni “totalmente e completamente sbagliate”, ha detto un funzionario.

Fonti dell’esercito statunitense hanno confermato a McClatchy che i raid sulle postazioni di Al Nusra avevano come obiettivi alcuni membri di Khorasan, gruppo jihadista siriano che a differenza dello Stato Islamico mira a organizzare attentato contro l’Occidente. Khorasan sarebbe guidato da un terrorista legato al nucleo di Al Qaeda centrale ancora presente tra l’Afghanistan e il Pakistan, Muhsin al-Fadhli: nell’ottobre 2012 gli Stati Uniti offrirono 7 milioni di dolari a chiunque fosse in grado di fornire informazioni in grado di portare alla sua cattura o alla sua uccisione. Secondo McClatchy, l’agente francese sarebbe stato un obiettivo ancora più importante. Fonti interne al fronte ribelle che in Siria combatte contro il regime di Bashar Al Assad hanno raccontato ai giornalisti del sito Usa che prima dei raid stavano seguendo da vicino i suoi movimenti. 

Non è ancora chiaro se l’ex ufficiale facesse parte dell’intelligence militare o dei servizi esteri, la Direction générale de la sécurité extérieure, comunemente conosciuta anche con la sigla DGSE. Secondo i ribelli, l’uomo sarebbe un esperto di esplosivi con un passato da combattente in Afghanistan e in Siria tra le file di Al Qaeda e ha messo insieme un nucleo di cinque uomini che hanno come base operativa una moschea di Idlib. Secondo una delle due fonti europee, l’uomo sarebbe ancora vivo e attivo. La combinazione tra la formazione ricevuta nell’intelligence occidentale e la motivazione che gli deriva dall’aver abbracciato il credo jihadista ne fanno uno dei componenti più pericolosi dell’universo di Al Qaeda. 

Quattro agenti segreti europei di diverse nazionalità, continua McClatchy, hanno confermato o parzialmente confermato la notizia, ma nessuno di loro ha accettato di rivelare la propria identità per timore di finire sotto processo con l’accusa di aver divulgato informazioni classificate. Uno di loro ha definito l’esistenza dello 007 “assolutamente top secret“. Due di queste fonti, in maniera indipendente tra loro, hanno fornito il nome dell’agente, ma il sito ha deciso di non pubblicarlo per garantire la sicurezza della famiglia dell’uomo. 

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