“Viale Tupini è una zona a luci rosse, lo zoning c’è già”. Così Paolo Lampariello, presidente dell’associazione ‘Ripartiamo’ dell’Eur, che ci mostra il degrado raggiunto dal quartiere romano a causa della prostituzione. “Il fenomeno è h24” raccontano i cittadini, “la sera si ha paura ad uscire, la sporcizia è vergognosa”. Preservativi a terra dietro ogni cespuglio, scene di sesso dinanzi ai portoni di casa. Il IX municipio e il suo presidente Andrea Santoro (Pd) stanno mettendo in piedi una soluzione: lo zoning come a Mestre e a Venezia, zone di tolleranza della prostituzione, controllare dalle forze dell’ordine e dagli operatori sociali. Una proposta ancora sulla carta contro cui si è già scagliato il Vicariato di Roma. “E’ un piano contro la dignità della persona e il buon senso, il municipio si schiera a favore degli sfruttatori” tuona la rivista diocesana Romasette.”Non è soltanto un problema di sicurezza, il progetto Michela prevede un sopporto alle tante donne in strada, spesso straniere, a rischio di malattie infettive e vittime del racket” afferma Santoro. L’Eur è già in allarme, tutti preoccupati sul dove verranno collocate queste aree. “Non saranno in periferia per forza, ma lontane dalle abitazioni – aggiunge il presidente del municipio – comunque sarà una decisione collettiva, presa con i comitati di quartiere”. “Ci saranno dell’unità di strada a convincere le prostitute e i clienti a spostarsi, prometto tolleranza zero fuori dalle zone individuate, si possono prevedere delle maxi-sanzioni come deterrente” spiega ancora Santoro di Irene Buscemi

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