Cresce la fiducia nel governo (che passa dal 47 al 48%). Stessa sorte per Matteo Renzi che passa dal 48 al 49%, seguito da Napolitano (che passa dal 38 al 39%), Grillo (dal 19 al 21%), Salvini (dal 19 al 20%), Berlusconi (stabile al 16%) e Alfano (dal 12 al 13%). Va peggio ai sindacati: solo il 29% ha fiducia in loro e solo il 28% si sente rappresentato. E’ quanto emerge dal sondaggio Ixè per Agorà (Rai3) sulle intenzioni di voto. Renzi ottiene anche un altro positivo risultato perché il 51% si sente rappresentato da lui e perché il 63% lo ritiene democratico e non autoritario.  Sul jobs act il giudizio è meno netto: ottiene il 32% di sì contro il 29% di no, con un 39% che dice di non averlo capito.  Partito democratico in lieve calo ma sempre sopra il 40% (alle europee era al 40,8), con flessione anche di Forza Italia. In salita, invece, il Movimento 5 Stelle di Beppe Grillo, che guadagna oltre mezzo punto. La rilevazione ha anche esaminato l’atteggiamento di Forza Italia nei confronti del governo (per il 68% dovrebbe sostenerlo per le riforme mentre per il 32% dovrebbe fare opposizione più dura) e sull’eventuale scissione del Pd (esclusa dal 74% degli intervistati contro il 26 per cento di sì).

Queste le intenzioni di voto per i partiti (tra parentesi il risultato della rilevazione del 26 settembre): – Pd 40,2% (40,5). – Sel 2,5% ( 2,3). – Sc 1,0% ( 1,0). – Altro centrosinistra – (-). – CENTROSINISTRA 43,7% (43,8). – Fi 15,7% (16,0). – Ncd 2,2% ( 2,4). – Udc 1,4% ( 1,8). – Fdi-An 3,2% ( 2,9). – Lega Nord 8,0% ( 7,8). – Altro centrodestra 0,6% ( 0,7). – CENTRODESTRA 31,1% (31,6). – M5S 20,8% (20,2). – Prc 1,3% ( 1,1). – Idv 0,4% ( 0,4). – Azione Civile 0,1% ( 0,2). – Verdi 1,1% ( 0,9). – Radicali 0,7% ( 0,6). – Altro partito 0,8% ( 1,2). – Indecisi 16,3% (16,9). – Astenuti 17,8% (18,3). – INDECISI+ASTENUTI 34,1% (35,2).

La rilevazione è stata eseguita l’1 ottobre da Ixé per Agorà-Rai3 tramite sondaggio CATI-CAMI su un campione casuale probabilistico stratificato di 1.000 soggetti maggiorenni (su 6.083 contatti complessivi), di età superiore ai 18 anni. Tutti i parametri sono uniformati ai più recenti dati forniti dall’ISTAT. I dati sono stati ponderati al fine di garantire la rappresentatività rispetto ai parametri di sesso, età e macro area di residenza. Il margine d’errore massimo è +/- 3,1%.

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