Botta e risposta tra i direttori di Vanity Fair, Luca Dini, e di ‘Chi’ Alfonso Signorini. Motivo del contendere: le foto del matrimonio veneziano tra George Clooney e Amal Alamuddin. Il magazine di Condé Nast si era aggiudicato l’esclusiva dell’evento, con un reportage fotografico posato uscito poi in edicola giovedì. Ma il settimanale Mondadori, però, ha spiazzato tutta la concorrenza anticipando l’uscita, mettendo in copertina una foto che ritraeva i due sposi e una serie di scatti rubati dai paparazzi appostati. L’immagine però, secondo quanto rivelato da Dini su Twitter, è risultata poi un fotomontaggio di una foto scattata alla coppia a Firenze 20 giorni prima. Il settimanale di Signorini avrebbe sostituito la cravatta dell’attore con un cerimonioso papillon. Traendo in inganno i lettori. La questione adesso, dopo la giustificazione di Signorini (“[…] di fotomontaggi sono piene le copertine dei giornali. Non sarà questo né il primo né l’ultimo. E un papillon al posto della cravatta non sconvolge i destini dell’umanità. Ben contento di aver risparmiato 250 mila euro per una esclusiva che esclusiva non è”) si è spostata sull’etica giornalistica. Luca Dini, ai microfoni de ilfattoquotidiano.it attacca: “Fregare i lettori su un fotomontaggio è come fregarli su una notizia importante. Equivale, nel rapporto di fiducia con il lettore, al dire sono andato a fare un reportage in Africa e invece sei rimasto a casa tua. Non cambia i destini del mondo – afferma -, ma cambia l’immagine della categoria che già non è eccellente”. E se molti parlano di “esclusiva bruciata”, Dini risponde: “Non ci hanno tolto nulla, anzi ci hanno fatto un favore: la ‘taroccaggine‘ di quella copertina aggiunge valore alla nostra. Piuttosto – prosegue – sono stato tentato dall’agire per vie legali contro siti prestigiosi che ieri hanno pubblicato delle scansioni interne del servizio come erano apparse su ‘Hola’ o su altri giornali con foto sgranate: una cosa che puzzava di truffa da un miglio”. Signorini, contattato da ilfattoquotidiano.it, preferisce non aggiungere nulla “per non alimentare la polemica”, ma in Mondadori si è festeggiato, brindando con dello champagne, per la buona riuscita del servizio. “Io penso che festeggeremo più noi”, conclude Dini  di Chiara Carbone

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