Cinema

Medianeras – Innamorarsi a Buenos Aires, favola urbana di due single nel limbo

Miglior film e miglior regia al Gramado Film Festival del 2011, arriva la pellicola scritta e diretta da Gustavo Taretto: "Mi piace pensare a Medianeras – Innamorarsi a Buenos Aires, come ad una favola urbana, una costruzione artificiale e ilare della vita moderna nelle grandi città"

di Aureliano Verità

Miglior film e miglior regia al Gramado Film Festival del 2011, arriva in sala Medianeras – Innamorarsi a Buenos Aires film scritto e diretto da Gustavo Taretto. Esordio al lungometraggio per il regista di Buenos Aires con un passato nel mondo della pubblicità, dove ha iniziato a lavorare nel 1993 come creativo in un’agenzia, vincendo diversi premi in festival intorno al mondo, tra cui il Leone d’Oro al festival della Creatività di Cannes nel 2002.

Approdato dietro la macchina da presa, Taretto ha voluto raccontare la storia di Mariana, una giovane ragazza appena uscita da una lunga storia d’amore e di Martin, un web designer fobico in via di guarigione che prova ad uscire dall’isolamento del suo monolocale e soprattutto dalla sua realtà virtuale. Due single in preda alle idiosincrasie che vivono nella capitale argentina in due palazzi, uno di fronte l’altro, ma che fino ad ora non si sono mai incontrati. Separati da questi imponenti medianeras, gli infiniti muri privi di finestre che dividono i palazzi, vivono le loro esistenze in un limbo, in attesa di un incontro che possa cambiargli la vita. Un film che parla dell’alienazione cittadina, dell’incomunicabilità, utilizzando un linguaggio estetico e curato, con continui rimandi all’architettura, tanto cara al regista che ha voluto così definire la sua opera prima: “Mi piace pensare a Medianeras – Innamorarsi a Buenos Aires, come ad una favola urbana, una costruzione artificiale e ilare della vita moderna nelle grandi città”, in sala in Italia dal 2 ottobre.

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