Scontro al cardiopalmo in più atti tra Andrea Scanzi e il sindaco renziano di Firenze, Dario Nardella, durante “Piazzapulita”, su La7. Il giornalista de Il Fatto Quotidiano contesta ironicamente la difesa ostinata dell’ex deputato del Pd nei confronti del premier: “Sono d’accordo con Nardella quando dice che Renzi sta applicando una rivoluzione culturale alla sinistra italiana: la sua rivoluzione infatti è che la sinistra sta diventando definitivamente centrodestra“. Scanzi poi fa una disamina critica della riforma del lavoro: “Perché Renzi ha cambiato idea sull’art. 18? Un po’ perché è un bugiardo seriale, un po’ perchè la Bce lo ha preso per le orecchie”. “Ora stiamo alle offese” – sbotta Nardella – “ma come si fa a discutere così? Scanzi, cerca almeno di essere sincero e coerente. Parla di cose concrete e del Paese reale!”. La firma de Il Fatto prosegue il suo intervento e stigmatizza certa debolezza dei dissidenti del Pd, come Civati: “Io li chiamo “fronda Don Raffaè”. Al momento vedo che i Civati e i Ricchiuti, al di là del costernarsi e del guadagnare i titoloni, quando arriva la stretta, non fanno niente”. Insorge ancora Nardella: “Non vengo al livello delle offese di Scanzi, come quella del ‘bugiardo’ a Renzi“. “E’ un dato di fatto“, ribatte Scanzi. La bagarre va avanti per alcuni minuti e Scanzi commenta: “Renzi sostiene che i poteri forti sono contro di lui e lo ha detto avendo accanto il noto trotskista Sergio Marchionne. Sarebbe come se Rocco Siffredi dicesse che è contro il porno“. Il dibattito poi si sposta sul discusso editoriale di Ferruccio De Bortoli e sul minotauro “Renzusconi”. Scanzi osserva: “Renzi è circondato da persone che non sono esattamente ‘sti fenomeni. Prima a ‘Otto e mezzo’ guardavo Cacciari discutere con Pina Picierno. Era come guardare Jimi Hendrix che dialogava con Valerio Scanu. Il premier” – continua – “per come lo vedo io, è un restauratore, un finto rinnovatore, un gattopardo 2.0. La mia paura è che non vedo più una contrapposizione politica, anche in tv. Sallusti, ad esempio, a volte sembra che sia diventato renziano e non lo è. Il mio timore è che ora Renzi incarni le lotte del riformismo della destra. Ma non è l’erede di Alfano. La contrapposizione oggi è Berlusconi-Berluschino“. Si riscaldano nuovamente gli animi quando il conduttore Formigli chiede a Nardella perché Renzi ha cambiato posizione sull’art. 18. Il sindaco di Firenze, glissa e dirotta le risposte su altri argomenti. “Non puoi svicolare sempre” – ammonisce il giornalista de Il Fatto – “Rispondi, la domanda è facile. Dici supercazzole continue“. Poi affonda la lama sul futuro del governo Renzi: “Con questo Parlamento il premier non può fare molto, non ha una maggioranza, tira a campare. Cosa fai con Alfano? Niente, al massimo ci giochi a cartedi Gisella Ruccia

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