Un caffè come tanti, sorseggiato seduti a un bar di Napoli in un pigro pomeriggio d’estate. Due chiacchiere sulle vacanze in arrivo, sul lavoro e su ciò che si farà il prossimo 27 settembre. “Sarà organizzata ad Alba, quest’anno, la nostra Giornata”, fa notare una ragazza. “Alba, così lontano? Non riuscirò a esserci”, risponde intristito il ragazzo vicino. E come lui, a seguire gli altri presenti. Nel silenzio apparente dei loro discorsi e nel muoversi fluido delle loro mani nell’aria, sboccia l’idea. Qualsiasi piazza può andare bene per dimostrare di esserci con il cuore, magari ballando, in barba ai pregiudizi, in barba anche a chi crede che la musica non sia un fatto di pelle in grado di oltrepassare tutte le barriere. Inclusa quella della sordità.

Con questo pensiero appena nato tra le mani, Valentina Colozza, psicologa e interprete di Lingua Italiana dei Segni al CounseLis di Napoli, decide di non perdere tempo. Contatta i Silent Beat, la compagnia di ballerini sordi che ha sede a Roma, e Ambra Bianchini, la loro coreografa, e propone di organizzare un flash mob per festeggiare la Giornata Mondiale dei Sordi (Gms), richiamando così l’attenzione pubblica su temi che ancora non trovano risposte concrete e adeguate. La proposta riscuote immediato successo, viene lanciata su Facebook e il tam tam non si fa attendere. Nel giro di poco tempo, 23 città aderiscono, viene organizzata e diffusa sul web la coreografia e si susseguono le prove e i tutorial. 

L’appello è triplice. In primis, riconoscere la Lingua Italiana dei Segni: nonostante le richieste pressanti volte da anni alle istituzioni, il diretto coinvolgimento di alte cariche dello Stato e l’esistenza di una petizione su Change.org che ha attualmente superato quota 118mila firme, la Lis non risulta ancora ufficializzata in Italia, privando così migliaia di persone sorde del diritto a una completa integrazione sociale, a un completo accesso ai servizi e alla cultura. Direttamente legato è il chiaro riconoscimento delle figure professionali che con la comunità sorda lavorano costantemente: gli interpreti e gli assistenti alla comunicazione, indispensabili tramiti con la società udente. Tutte questioni, queste, che sono intimamente avvertite all’interno della comunità sorda, portatrice di una forte identità e di uno strenuo senso di appartenenza a una vera e propria minoranza culturale.

Il flash mob vedrà sordi e udenti ballare e segnare insieme nel giorno successivo alla Gms: l’appuntamento è alle 18 di domenica 28 settembre nelle piazze di Bari, Benevento, Cagliari, Fano, Fregene, Firenze, Latina, Lecce, Lucca, Monterotondo, Napoli, Padova, Palermo, Pisa, Pescara, Perugia, Potenza, Roma, Teramo, Torino, Trieste, Udine, Venezia. Tutti uniti dalla voglia di far sentire la propria voce, senza pronunciare parola. 

Articolo Precedente

Arturo Paoli, il profeta centenario

next
Articolo Successivo

“Papà non ci sei mai”. Super manager di Pimco lascia dopo la lettera della figlia

next