Papa Francesco esprime la sua vicinanza alle popolazioni colpite dall’ebola: “Non venga meno il necessario aiuto della comunità internazionale, per alleviare le sofferenze dei nostri fratelli e sorelle” è stato l’appello rivolto dal Papa al termine dell’udienza generale in piazza San Pietro davanti a 30mila persone.

“Il mio pensiero – assicura il Papa – va a quei Paesi dell’Africa che stanno soffrendo a causa dell’epidemia di ebola. Sono vicino alle tante persone colpite da questa terribile malattia e invito a pregare per loro e per quanti hanno perso così tragicamente la vita” ha concluso Francesco. 

Papa Bergoglio ha parlato anche dell’Albania di ritorno dalla recente visita. Ha definito gli albanesi un popolo “coraggioso, lavoratore”, che costruisce e cerca “dignità” e “futuro” per sé e per l’Europa. In particolare Francesco ha ricordato la convivenza in Albania tra diverse religioni e dei martiri vittime della dittatura comunista. “I martiri non sono dei perdenti” ha detto il papa, sono dei “vincitori e il loro ricordo è indispensabile a costruire il futuro”. Il viaggio appena compiuto dal Papa nel Paese balcanico è stato intrapreso, come ha dichiarato lui stesso: “Non tanto per visitare una periferia, quanto per incontrare un Paese dove tutte le componenti religiose cooperano al governo, esempio per tutti dopo gli anni bui del totalitarismo in cui credere in Dio era anticostituzionale”.

Papa Francesco ha concluso la udienza chiedendo un “grande applauso” per gli albanesi e ha rivolto un pensiero in Africa invitando a pregare per tutti i malati colpiti dall’ebola.  
Il prossimo 1° ottobre il Papa riceverà in udienza privata in Vaticano un gruppo di migranti sopravvissuti al naufragio del 3 ottobre dello scorso anno al largo dell’isola di Lampedusa.

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