Maurizio Zipponi, responsabile lavoro dell’Italia dei Valori boccia seccamente il Jobs Act e afferma:”La discussione su come licenziare non interessa agli imprenditori che non assumono per il costo complessivo del lavoro, per la burocrazia infame che blocca ogni iniziativa imprenditoriale, e perché le banche non corrono più un rischio verso le imprese. Questi sono i fattori che impediscono le assunzioni”. L’articolo 18? “E’ un fumogeno per mascherare l’impotenza del governo, delle opposizione e dei sindacati: non hanno i soldi per cambiare realmente le cose su fattori come costo del lavoro, sburocratizzazione e accesso al credito. Quest’anno le cause inerenti l’articolo 18 dove il lavoratore ha avuto ragione e ha rifiutato l’indennizzo ottenendo il reintegro sono state quest’anno 60 in tutto. Quindi di che stiamo discutendo, quando la Fornero con l’allungamento dell’attività lavorativa ha bloccato l’assunzione di settecento mila giovani: è solo fumo questo dibattito”. Dichiarazioni a margine della presentazione, oggi alla Camera, della raccolta di firme per abolire la legge Fornero. “Ha creato dei disagi enormi ai cittadini e ai lavoratori. Abbiamo raccolto centomila firme per eliminarla e risolvere anche il problema degli esodati”, spiega Ignazio Messina, segretario nazionale dell’Italia dei Lavori, che ha presentato anche la proposta di legge contro l’innalzamento dell’età pensionabile. E attacca: “Vogliamo essere il rompiscatole del centrosinistra” di Manolo Lanaro

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