Arborea, provincia di Oristano – si e no 4000 abitanti. Un tempo questa località si chiamava Mussolinia, perché fu fondata durante gli anni del fascismo. Molti residenti sono figli e nipoti di veneti giunti qui all’inizio del ‘900 per bonificare l’area. Non distante da Arborea il magnifico stagno di S’Ena Arrubia, protetto da ogni convenzione possibile  – zona a protezione speciale, sito di interesse comunitario, importante bird area –  dove se sei fortunato puoi vedere i fenicotteri rosa. Lo stagno si estende pacifico e verdeggiante davanti agli occhi di turisti, birdwatchers e chiunque abbia voglia di un po’ di pace.

Arborea fino a qualche anno fa era una cittadina tranquilla, dove la gente si occupava di agricoltura, turismo e produzione di latticini.La cooperativa 3A è all’avanguardia ed esporta latte e derivati in tutto il mondo.  

E poi…nel 2009 arriva il lupus petrolifero in fabula. Che qui si chiama Saras. La Saras dei fratelli Gian Marco e Massimo Moratti che presenta il suo bel “Progetto Eleonora” per trivellare un pozzo esplorativo alla ricerca di gas naturale a 3000 metri di profondità, a 200 metri da S’Ena Arrubia e a 400 metri dalle case. Non potevano mancare le solite parole rassicuranti dei petrolieri: Eleonora porterà lavoro e metano ai sardi, Eleonora non causerà problemi ambientali e non ci saranno modifiche al territorio.

Ma poi perché l’hanno chiamato Progetto Eleonora? Forse come Eleonora D’Arborea – l’ultima reggente di uno stato sardo autoctono, il giudicato di Arborea? Chissà.

E quindi Arborea, 4.000 abitanti viene adocchiata dal colosso di proprietà della famiglia Moratti: Gian Marco ne è il presidente e Massimo l’amministratore delegato. Questa famiglia possiede altre raffinerie in tutta Italia, fra cui quella a Sarroch, città devastata, come del resto tutte le altre prese di mira dai petrolieri. A Sarroch c’è aria avvelenata, morti sul lavoro, tassi di tumori alle stelle, frequenti sversamenti e rilasci di materiale tossico nell’ambiente. Massimo Moratti controlla l’Inter. La moglie di Gian Marco è Letizia, già sindaco di Milano e ministro. E allora, cosa può fare un paesino così piccolo di fronte a cotanto denaro ed influenza?

La risposta è: molto. Nel 2011 è partita una bellissima campagna di informazione e di attivismo guidata da poche persone, ma preparate e determinate – Manuela Pintus, Davide Rullo, Paolo Piras. Con loro il comitato No al Progetto Eleonora che ha fatto il lavoro giorno per giorno, sensibilizzando, parlando ai propri concittadini, dal basso e con sempre più coraggio, mettendo pressione agli enti locali e all’ex governatore Ugo Cappellacci di Sardegna.

Molte sono state le puntate di questa saga, troppo lunghe da raccontare qui. Ma per chi le vive so che sono state un miscuglio di stanchezza, impotenza, gioia, rabbia, coraggio, perseveranza, voglia di non dargliela vinta. Con Manuela, persona di scienza come me, siamo diventate amiche e ci siamo scambiate tutte queste sensazioni che solo chi sta in trincea può veramente capire. Ma alla fine, tutta Arborea, tutta la provincia di Oristano, si sono schierate contro la Saras.

Oggi la bella notizia: il Progetto Eleonora e’ stato bocciato dalla regione Sardegna. Un risultato che sembrava insperabile nel 2011 ma che invece si è avverato. Tutto questo non succede a caso ed è un altro esempio ancora di quanto potere abbiamo noi cittadini se usiamo l’arma dell’intelligenza, se sappiamo essere organizzati e persistere senza paura, mettendo pressione a chi ci governa.

Brava Manuela Pintus, brava tutta Arborea. Sono sicura che Eleonora D’Arborea, quella vera e non quella petrolifera che goffamente la Saras voleva propinarvi, da qualche parte sorride ed è orgogliosa dei suoi discendenti. Alla famiglia Moratti, lasciate la Sardegna in santa pace. A Milly Moratti: non si puo’ fare gli ambientalisti e le mogli dei petrolieri al contempo.

Qui sulla devastazione che la raffineria Saras ha portato a Sarroch, Sardegna.

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