Martedì sera, un cavolo da fare. Non che mercoledì o giovedì sera sia meglio, ma martedì è proprio una serata del cavolo ed è così che Ubaldo Chiodini si spaparanza sul divano in attesa della prima puntata di Ballarò.

“Posso sedermi?”, chiede un enorme acaro al nostro eroe.

“Sì, certo” risponde Ubaldo.

“Così ti faccio compagnia”

“Va bene, però non parlare mentre guardiamo la televisione. Mi dà fastidio”

“Bella questa tivù”

“Sì, è abbastanza bella”

“Ma ce l’hai Scai?”

“No, mi bastano i 900 canali del digitale terrestre”

“Hai ragiona anche te”

“Io ho sempre ragione”

“Aver ragione non serve a un cazzo”

“Hai ragione”

“Oh, zitto che c’è la sigla

“A me fa cagare questa sigla”

“Anche a me, ma zitto”

Il patatino Giannini muove il testino al ritmo della musica e dice che la sigla è di Ivano Fossati.

“Ah, ecco… Ivano Fossati. Tutto si spiega”

“A me Ivano Fossati ha sempre fatto cagare, tranne LA MIA BANDA SUONA IL ROCK”

“A me non piace neanche quella. Senti, ma tu come ti chiami?”

Carlo

“Senti Carlo, vai a prendere due birre dal frigo”

“Ok”

L’acaro Carlo si alza e torna seduto sul divano insieme a Ubaldo. In Tv il patatino Giannini intervista Roberto Benigni.

“Hahahahahahaha” Ubaldo ride di gusto

“Cazzo ridi?”

“Non lo so, ma è Benigni hahahahhaah”

“Ma ridi a comando?”

“No, mi fa ridere un casino hahahahahahhahahh”

“Hahahahahah”

“Vedi che fa ridere anche te?”

“No, ridevo per farti compagnia. Sono qui per questo”

“Hahahahhahahahahah. Che sagoma che sei Carlo”

“Non sono una sagoma, sono un acaro”

Fine di Benigni, in studio Romano Prodi.

“Sentiamo cosa dice il professore” dice Ubaldo grattandosi il pacco.

“Cazzo vuoi che dica?”

“No, oh, ma è Prodi”

“Quindi?”

“Quindi ascoltiamolo” e si mettono in silenzio ad ascoltare Prodi.

“Ma lo sai che dice delle cose abbastanza belle” fa Carlo.

“Te l’avevo detto che è abbastanza bravo”

“Però ha detto che non tornerà a fare politica attivamente”

“Aò, non si può mica avere tutto”

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Birre finite.

“Beh vabbè, io mi sono abbastanza rotto il cazzo” fa Carlo.

“No dai, facciamo zapping e guardiamo cosa dice Floris sul La7

“Senti Ubaldo non me ne frega nulla, mi sembra che abbiamo già perso abbastanza tempo”

“Il tempo è sempre perso”

“Appunto, almeno perdiamolo per bene”

“Sì, ma è importante essere informati”

“Non serve a un cazzo, fidati”

“No, no serve… domani ne parlerò coi miei colleghi alla macchinetta del caffè e…”

“E poi?”

“E poi un cazzo, ma ci piace  parlare di attualità

“Va bè Ubaldo, ti saluto. Torno dentro al tuo divano a leggere un libro che è meglio. Mai più una serata così”

“Ognuno è libero di pensarla come gli pare. Ciao Carlo e grazie della compagnia. A proposito che libro stai leggendo?”

“LA METAMORFOSI di Franz Kafka. Gran sfigato”

“Lo leggerò”

“Leggilo, poi magari ci vediamo una sera e andiamo a farci un birrino”

“Va bene, ma non di martedì sera che c’è Ballarò… o Floris”

E Carlo scomparve nel divano di Ubaldo.

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