A conclusione di una complessa indagine, i militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Roma hanno recuperato la sfinge alata etrusca trafugata lo scorso maggio dal Museo di Cerveteri e tra le opere d’arte più importanti, inserita anche nella banca dati dei Beni Culturali. Si era trattato di un furto clamoroso, operato sotto l’occhio delle telecamere di sicurezza del Museo da tre individui a volto coperto muniti di un carrello. Le immagini con le sequenze del furto avevano fatto il giro del mondo, evidenziando la vulnerabilità della necropoli di Cerveteri – uno dei 50 siti italiani dell’Unesco. L’opera è stata trovata tra la vegetazione nei pressi di un fondo agricolo sulla via Braccianese, a nord della Capitale. Già nel lontano 1972, l’opera era stata rubata dal complesso funerario rupestre di Greppe di Sant’Angelo, nell’agro di Cerveteri, ma era stata recuperata, anche in quel caso, dalle Fiamme Gialle. In attesa del necessario ricondizionamento delle parti danneggiate durante il trafugamento, l’opera verrà mostrata il 20 settembre in occasione della rassegna “Giornate europee del patrimonio 2014”, presso il Museo Nazionale Cerite (Cerveteri)

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