Anna e Irina, le due amiche del cuore di Oksana Marteseniuk, la domestica ucraina uccisa il 24 agosto nel quartiere romano dell’Eur da Federico Leonelli, sono ancora scosse per l’accaduto. “Sono a pezzi – racconta Irina – mi manca tutto di Oksana. Ci tengo però a precisare una cosa. La lettera scritta dalla madre che è stata letta alla veglia funebre non puntava il dito contro gli italiani descrivendoli come animali. Non so perché alcuni giornali hanno riportato questa frase, ma la madre, addolorata per la perdita della figlia, ha solo detto ‘che mostri ha partorito la nostra terra’, facendo un discorso generale sul mondo, non sull’Italia. Questa donna – continua – già sta soffrendo per quello che è accaduto, non è giusto metterle in bocca parole che non ha mai pronunciato. Hanno scritto anche – conclude Irina – che negli ultimi messaggi che mi ha mandato Oksana, diceva di essere terrorizzata dall’assassino, ma anche questo non è assolutamente vero”. Oksana oltre alla madre ha lasciato in Ucraina una figlia di 13 anni. Ma ci sono altre due gemelline che ha accudito per 6 anni che ancora non sanno che lei non tornerà più. “Le ha praticamente cresciute lei – spiega Anna – da quando sono nate fino a quando hanno iniziato le elementari. Non ho detto nulla alle bimbe, loro ancora aspettano Oksana, l’ho sentita il giorno prima dell’omicidio e ho detto alle piccole che sarebbe passata presto a trovarle, non riesco a dire loro cosa è successo” di Luca Teolato

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