Dopo un estate in cui l’esodo dei migranti non ha conosciuto soste, in più di 1.600 sono sbarcati sulle coste italiane nella mattinata di martedì 16 settembre nell’ambito dell’operazione Mare Nostrum che continua il recupero degli immigrati principalmente nel Canale di Sicilia. Oltre 800 arrivati a Salerno, tra loro otto donne incinte e 140 minori. Sempre in mattinata altri 507 arrivi a Vibo Valentia e 169 a Catania. Sbarchi che pesano, dopo l’ennesima strage di lunedì 15 settembre a largo delle coste della Libia: a naufragare un barcone che trasportava 250 persone, con la Marina di Tripoli che è riuscita a salvarne solo 36I morti nel mar Mediterraneo “non sono incidenti, sono omicidi“, coMichele Cercone, portavoce del commissario Ue agli Affari interni Cecilia Malmstrom. Cercone ha espresso parole di apprezzamento per le “indagini in corso”, spiegando che l’Ue rafforzerà le sue azioni contro i trafficanti di esseri umani. Grazie all’aiuto dei migranti soccorsi in questi giorni, infatti, sono almeno nove i presunti scafisti fermati a Salerno e a Brindisi.

Salerno, tra gli 837 migranti anche 8 donne incinte e 140 minori
Sono 837 i migranti arrivati nel porto commerciale di Salerno sulla nave “Virginio Fasan” della Marina. Sono stati tutti tratti in salvo nel canale di Sicilia nel corso dell’operazione Mare Nostrum. A bordo della nave militare ci sono per lo più cittadini di nazionalità non solo africana (eritrea, somala, ghanese, ivoriana), ma anche profughi dalla Siria e dalla Palestina. Tra i migranti, anche otto donne incinte e due minori con febbre alta, ed un altro affetto da crisi asmatica. Segnalati anche alcuni casi di scabbia. Da inizio luglio, questo è il sesto sbarco di migranti a Salerno. 

Gli arrivi non hanno fine: 507 immigrati a Vibo Valentia e 169 a Catania
Sono stati trasferiti nei centri di accoglienza i 507 immigrati, tra i quali 71 donne e 95 minorenni, giunti nel porto di Vibo Valentia a bordo del mercantile Blue Emerald. Effettuati i primi accertamenti sanitari, dai quali è emerso che le loro condizioni di salute sono buone. Sono invece 169 i profughi soccorsi nel Canale di Sicilia- probabilmente siriani – e giunti nel porto di Catania a bordo della nave Fiorillo della Guardia Costiera. La Procura ha delegato indagini su eventuali scafisti alla squadra mobile della Questura. I migranti sono stati trasferiti nel Palaspedini, dove sono in corso le procedure di identificazione.

Porto Empedocle, 103 migranti nordafricani
Più di un centinaio di migranti sono in arrivo presso la banchina Todaro dell’area portuale di Porto Empedocle, in provincia di Agrigento. Attesa la motovedetta CP 267 della Guardia Costiera con a bordo 103 immigranti recuperati il 15 settembre nel Canale di Sicilia, tra cui 14 donne, due delle quali in stato di gravidanza, e due minori, di presunta nazionalità nigeriana, ugandese e marocchina. Le operazioni di sbarco saranno coordinate dal personale della Capitaneria di Porto-Guardia Costiera di Porto Empedocle.

Fermati 9 presunti scafisti, si confondevano tra i profughi
Continuano le operazioni nel sud Italia per identificare i responsabili degli arrivi illegali. Due presunti scafisti sono stati fermati dalla polizia nel porto di Salerno. I due, di nazionalità nordafricana, tentavano di confondersi tra i migranti sbarcati a Salerno martedì 16 settembre, ma sarebbero stati riconosciuti da alcuni imbarcati nel canale di Sicilia. A Brindisi, invece, cinque cittadini egiziani e un libico sono stati identificati come possibili scafisti e sottoposti a fermo. L’accusa è quella di favoreggiamento dell’immigrazione clandestinaI militari, durante i soccorsi, hanno fatto ripreseriuscendo a individuare i conducenti. Alla loro identificazione hanno contribuito anche le dichiarazioni da alcuni dei migranti soccorsi in questi giorni. Fermato anche un 25enne tunisino a Vibo Valentia. 

Unhcr: “Servono visti umanitari”
Mentre non si fermangli arrivi nel sud Italia, e all’indomani di una nuova tragedia dell’immigrazione, la portavoce dell’Unhcr Carlotta Sami torna a chiedere all’Europa di consentire l’arrivo legale dei profughi. I migranti fuggono “dai luoghi dove si combatte e si muore: dall’Ucraina, da Gaza, dalla Libia, dalla Siria, dall’Iraq – racconta la portavoce intervistata da Repubblica e dalla Stampa – Hanno diritto di essere accolti tutti, bisogna trovare il modo di farli arrivare in modo legale e sicuro”. E sottolinea: ai profughi “bisognerebbe offrire opportunità concrete per raggiungere l’Europa: per esempio, attraverso visti umanitari. Oppure, attraverso sponsorizzazioni che consentano ai più giovani di studiare nelle nostre scuole. Si potrebbero attivare anche progetti di reinserimento, o visti specifici per il lavoro”. I rifugiati, continua Sami, “rappresentano almeno il 50% di quelli che salgono sui barconi”. La portavoce sottolinea come la maggior parte dei 130 mila profughi sbarcati sulle coste italiane da gennaio non vogliano restare nel nostro Paese: “L’Italia non è la loro meta. È necessario reinterpretare le norme e renderle più flessibili per esempio sui ricongiungimenti familiari – dice Sami – l’Europa può e deve fare di più perché il problema riguarda tutti”.

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