Tra i volontari della Festa provinciale de l’Unità di Bologna c’è sconcerto per le indagini che coinvolgono anche il segretario regionale Stefano Bonaccini. Tra i fornelli e i tavoli dei ristoranti gestiti dalle sezioni di partito, tutti pensano che sia innocente, ma in tanti sono convinti che farebbe meglio a ritirarsi dalla corsa per le primarie da governatore. “Sono rimasto molto male”, spiega un attivista ottantenne di Bologna. “Se Bonaccini e Richetti hanno usato i soldi per i rimborsi di manifestazioni politiche allora le spese sono legittime”, è invece il pensiero di un iscritto di San Benedetto Val di Sambro. “Certo – dice una signora di Anzola dell’Emilia – in questi casi un passo indietro non andrebbe male. Ma se Bonaccini è certo di essere pulito è giusto che vada avanti nelle primarie”. Però, nonostante il candidato alle primarie sia solo indagato e contro di lui non sia mai stata emessa alcuna condanna, c’è chi evoca un altro caso: “Bonaccini dovrebbe fare come ha fatto Vasco Errani, che si è dimesso dopo la condanna anche se io non credo che abbia fatto nulla di male”, è l’opinione di una signora da 30 anni volontaria alle feste e iscritta da oltre 50 anni al partito di David Marceddu

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