Rispetteremo gli impegni“. Così il ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, arrivando all’Eurogruppo in corso a Milano ha risposto alle domande sul rischio, evidenziato dall’ultimo bollettino della Bce, che l’Italia manchi l’obiettivo di un deficit di bilancio al 2,6% del Pil nel 2014. Quel target era “un obiettivo compatibile con un quadro macroeconomico diverso”, ha detto Padoan. Anche la Bce “ammette che il quadro macroeconomico è molto peggiore di sei mesi fa e c’è l’ovvia implicazione per i conti pubblici”. La conferma sull’impegno del governo arriva da un tweet del presidente del Consiglio Matteo Renzi: “Noi rispettiamo il 3%. Siamo tra i pochi a farlo. Dall’Europa dunque non ci aspettiamo lezioni, ma i 300 miliardi di investimenti”.

Quanto al patto per la crescita che Padoan, stando alle anticipazioni, intende mettere sul tavolo del vertice Ecofin di sabato, da parte della Germania “non ci sono resistenze”, ha sostenuto Padoan. “C’è accordo, il patto per la crescita è una proposta di tutti già sul tappeto”. Si tratta “di riforme strutturali, mercato interno e finanza per la crescita”. “C’è una forte convergenza sull’idea che gli investimenti sono essenziali in tutta Europa per la crescita, e gli elementi fondamentali sono riforme strutturali che migliorano l’ambiente per le imprese e più efficacia negli strumenti di finanziamento per attirare i capitali“. E a chi gli ha domandato un commento sulla richiesta della Francia di una dilazione dei tempi per rispettare i vincoli imposti dall’Europa sui conti, il ministro ha risposto: “Parigi è Parigi. E’ normale che nella riunione dell’Eurogruppo e nell’Ecofin di domani si parlerà della situazione di molti paesi”, compresa, dunque, la Francia.

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